Valle Gran Rey (La Gomera - Canarie occidentali), 14 novembre 2020
"A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giu', cadono. Stanno li' attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giu', come sassi". Da Novecento di Alessandro Baricco.
Gia' proprio cosi', la grande scogliera di Valle Gran Rey, nel sud dell'isoletta della Gomera (Canarie Occidentali) ha deciso di franare ieri pomeriggio. Un costone di almeno 50 metri di rocce e sedimenti vulcanici si e' staccato dalla parete verticale a picco sul mare ed e' venuto giu' con un gran fragore. "fran", scriverebbe Baricco. Prima si e' sollevata una grande onda e poi un gran polverone che ha coperto tutta la baia. Dopo dieci minuti quando si e' diradata la nube marrone sono riapparse le sagome dei camper che erano parcheggiati sotto il dirupo e quelle delle barche alla fonda li' davanti. Un miracolo, nessuno ci e' finito sotto. La frana, caduta sulla strada sterrata che collegava il porto con la spiaggia di Argaga, si e' fermata a qualche decina di metri dall'ultimo furgone dei campeggiatori che da blu' e' diventato color ocra. Si e' vista anche una utilitaria che ripartiva a tutta velocità dopo aver fatto retromarcia. Se passava qualche secondo prima veniva sepolta. Che culo.
Che fortuna anche per me. Per via di un allarme meteo, la tempesta tropicale Theta che sta lambendo le Canarie, ho spostato la mia barca a vela Maneki dentro il porto. La foto qui di fianco e' scattata da li. Ero ormeggiata insieme ad altre barche a una gigantesca banchina "fantasma" che in teoria e' stata costruita per accogliere traghetti o navi cargo. Alcune ore prima ero passata per lo sterrato per andare a riempire due bottiglioni di acqua. Nella spiaggetta di sassi di Argaga sorge un bellissimo centro per la meditazione (la zona qui e' ricca di "karma" dicono i villeggianti tedeschi che hanno colonizzato Valle Gran Rey). Nel muro esterno della "finca" c'e' una fontanella che eroga acqua di sorgente dalle 8 alle 10 del mattino. C'e' sempre la coda. Mentre stavo aspettando il mio turno dalla scogliera si e' staccata una scheggia di roccia che si e' schiantata sulla stradina con un gran botto. Erano le prime avvisaglie evidentemente. "Non devi avere paura - mi ha detto un tipo, uno degli "hippy" che abitano nelle grotte, e che era davanti a me per prendere acqua - basta che quando passi di li' dici "Pietre vi amo ("Stones I love you", parlava in inglese), vai tranquilla e' la Natura". Non troppo convinta dalla bontà della Natura ...poco dopo ho chiesto il passaggio ad un tizio che stava uscendo in macchina dalla "finca" e mi sono fatta depositare 500 metri più in la' al sicuro.
La frana ha messo in moto l'apparato di soccorso dell'arcipelago. All'inizio noi delle barche ormeggiate eravamo tutti sbigottiti, siamo andati in punta al molo a vedere che era successo. E' arrivato il guardiano del porticciolo, poi un paio di pescatori si sono svegliati dalla loro siesta, qualcuno ha finalmente avvertito i soccorsi. E dopo circa un'ora sono arrivati gli elicotteri e - a seguire - i vigili del fuoco, la protezione civile, la Croce Rossa, una motovedetta della Guardia Civil, i sommozzatori, le pattuglie della polizia locale, diverse squadre di volontari, le ruspe e infine anche i giornalisti. Il molo brulicava di gente che si filmavano con i telefonini a vicenda. Una vera e propria mobilitazione mediatica, tutti a farsi belli con le loro divise. Uno show che ormai siamo abituati a vedere nelle catastrofi naturali. Adesso poi con i social l'effetto e' ingigantito. Poi e' spuntato il filmato della frana in diretta: con i miliardi di video e foto che si fanno ogni giorno con i telefoni, ormai non ci sfugge piu' nulla. C'e' sempre qualcuno che per caso ha filmato la tragedia o il fattaccio. Si chiama giornalismo in tempo reale.
Ecco qui il link su YouTube.
Perché ha deciso di staccarsi? Non c'era vento e non pioveva, era nuvoloso. Uno può dire che era venerdì 13, c'era luna nuova oppure che c'e stata una mini scossa sismica, le Canarie sono isole vulcaniche, oppure che in qualche modo la tempesta tropicale Theta che stava passando sull'Atlantico a circa 200 km di distanza e che ha sollevato grandi onde sul versante ovest dell'isola, ha prodotto delle "vibrazioni" che si sono propagate alla montagna. Volendo si possono tirare in ballo le solite storie degli esperimenti nucleari o altre diavolerie che avvengono nel sottosuolo. Che a La Gomera ci sia una base segreta? Ci starebbe bene visto che qui hanno un originale modo di comunicare tra le valli, il "fischio gomero" con tanto di alfabeto studiato a scuola. Ma forse e' meglio mettersi il cuore in pace come nel monologo di Novecento:"E' una di quelle cose che e' meglio che non ci pensi, se no ci esci matto".
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