Gran Canaria, 26 Marzo 2020
Forse mi sbaglierò ma secondo me questa emergenza globale potrebbe rivelarsi un'occasione storica per mettere a tacere le frange dissidenti o ribelli della società e, in generale, per eliminare una volta per tutte le rivendicazioni in materia di diritti dei lavoratori, di tutela dell'ambiente, della privacy e in generale delle libertà civili. Non so se mi fa più paura il virus o la repressione per combatterlo. Le "leggi di emergenza" per il contenimento del Covid19, come quelle approvate in tutto il mondo, conferiscono poteri speciali alle forze dell'ordine, polizia e militari. Sono norme approvate dall'esecutivo, non sanzionate dai Parlamenti, ne' tanto meno sottoposte a un dibattito pubblico. Non c'e' tempo, bisogna agire in fretta, e quanto più duramente possibile per arginare la pestilenza. La sfilza di decreti firmati in maggioranza in ore notturne dal capo del governo Italiano lo dimostra.
Ho la sensazione che molte forze di polizia vadano al di la' del semplice controllo per far rispettare la legge. Una situazione di assoluta emergenza del genere - come quella che si presento' all'indomani, degli attentati terroristici islamici - e' il 'sogno' di ogni autoritarismo. Ogni potere, anche quello più democratico, cela nel suo profondo, il desiderio di un controllo sociale totale e pervasivo. Più che il 'Grande Fratello' ci può riuscire il Covid19. Temevamo un futuro orwelliano di una umanità spiata e impaurita, mentre ora ci sono state imposte restrizioni alle nostre libertà di una tale portata che prima era inimmaginabile anche nei regimi più totalitari. E' una situazione che non ha precedenti perché ci mette di fronte alla scelta tra salute e rispetto della privacy.
A Taiwan, Corea del Sud e Singapore hanno violato ogni "diritto del malato" rendendo pubblici i nomi dei contagiati e seguendo i loro spostamenti con sistemi di sorveglianza. La strategia sarebbe stata vincente nel ridurre i contagi a tal punto che tutto il mondo vorrebbe ora imitare questi governi.
In Spagna, come ho già scritto, lo "stato di allerta" e' stato imposto con misure severissime data la gravita' della pandemia. In questi giorni la Guardia Civil sta multando e arrestando persone a tappeto. Fioccano denunce anche per chi viene sorpreso fuori casa (qui non c'e' alcuna "autocertificazione"). Leggo oggi sul quotidiano Canaria7 di un uomo portato in tribunale perché era scappato alla quarantena per andare dalla fidanzata. (leggi qui). Gli "untori" sono esposti al pubblico ludibrio, mi meraviglio che non vengano frustati in pubblico o lapidati allo stadio come ai tempi dei talebani a Kabul.
In India, la più grande democrazia del mondo, i poliziotti picchiano in strada i venditori ambulanti, e ci si chiede cosa sia peggio tra le bastonate e il coronavirus (leggi qui). In tutta l'Asia del Sud, ci sono milioni di senzatetto, non sono mendicanti, ma gente che lavora e vive per strada. Chissà che fine faranno.
Forse mi sbaglierò ma secondo me questa emergenza globale potrebbe rivelarsi un'occasione storica per mettere a tacere le frange dissidenti o ribelli della società e, in generale, per eliminare una volta per tutte le rivendicazioni in materia di diritti dei lavoratori, di tutela dell'ambiente, della privacy e in generale delle libertà civili. Non so se mi fa più paura il virus o la repressione per combatterlo. Le "leggi di emergenza" per il contenimento del Covid19, come quelle approvate in tutto il mondo, conferiscono poteri speciali alle forze dell'ordine, polizia e militari. Sono norme approvate dall'esecutivo, non sanzionate dai Parlamenti, ne' tanto meno sottoposte a un dibattito pubblico. Non c'e' tempo, bisogna agire in fretta, e quanto più duramente possibile per arginare la pestilenza. La sfilza di decreti firmati in maggioranza in ore notturne dal capo del governo Italiano lo dimostra.
Ho la sensazione che molte forze di polizia vadano al di la' del semplice controllo per far rispettare la legge. Una situazione di assoluta emergenza del genere - come quella che si presento' all'indomani, degli attentati terroristici islamici - e' il 'sogno' di ogni autoritarismo. Ogni potere, anche quello più democratico, cela nel suo profondo, il desiderio di un controllo sociale totale e pervasivo. Più che il 'Grande Fratello' ci può riuscire il Covid19. Temevamo un futuro orwelliano di una umanità spiata e impaurita, mentre ora ci sono state imposte restrizioni alle nostre libertà di una tale portata che prima era inimmaginabile anche nei regimi più totalitari. E' una situazione che non ha precedenti perché ci mette di fronte alla scelta tra salute e rispetto della privacy.
A Taiwan, Corea del Sud e Singapore hanno violato ogni "diritto del malato" rendendo pubblici i nomi dei contagiati e seguendo i loro spostamenti con sistemi di sorveglianza. La strategia sarebbe stata vincente nel ridurre i contagi a tal punto che tutto il mondo vorrebbe ora imitare questi governi.
In Spagna, come ho già scritto, lo "stato di allerta" e' stato imposto con misure severissime data la gravita' della pandemia. In questi giorni la Guardia Civil sta multando e arrestando persone a tappeto. Fioccano denunce anche per chi viene sorpreso fuori casa (qui non c'e' alcuna "autocertificazione"). Leggo oggi sul quotidiano Canaria7 di un uomo portato in tribunale perché era scappato alla quarantena per andare dalla fidanzata. (leggi qui). Gli "untori" sono esposti al pubblico ludibrio, mi meraviglio che non vengano frustati in pubblico o lapidati allo stadio come ai tempi dei talebani a Kabul.
In India, la più grande democrazia del mondo, i poliziotti picchiano in strada i venditori ambulanti, e ci si chiede cosa sia peggio tra le bastonate e il coronavirus (leggi qui). In tutta l'Asia del Sud, ci sono milioni di senzatetto, non sono mendicanti, ma gente che lavora e vive per strada. Chissà che fine faranno.
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