Gran Canaria, 24 marzo 2020
La burocrazia spagnola e' molto complessa ma quando e' necessario può' essere veloce e efficacie. Forse dovremmo rivalutare l'amministrazione borbonica, spesso citata come esempio di inefficienza e diventata sinonimo di un regime oppressivo nei confronti dei cittadini. Tra l'altro ho scoperto che il re Felipe e' un discendente della casata dei Borboni che tanta influenza ebbe in tutta Europa nel XIV e XVII secolo. Questa crisi ci porta a ri-scoprire molte cose, perché' non anche i Borboni?
E' grazie alla burocrazia borbonica che oggi sono potuta in via eccezionale entrare in porto con la mia barca a vela Maneki per fare rifornimento di acqua.
Come ho già' scritto, dal 19 Marzo, a causa dello stato di emergenza, sono stati chiusi tutti i porti in Spagna. Io mi trovo alla fonda in una baia di fronte al porto di Pasito Blanco. Evidentemente nelle misure restrittive nessuno si e' accorto che ci potevano essere barche anche fuori dai porti e quindi non e' stato specificato nulla sulle loro limitazioni o deroghe. L'unica cosa certa e' che non si può entrare in porto, cosa comprensibile perché c'e' il rischio di importare contagi dall'esterno.
Pero' ci sono delle eccezioni, come il maltempo o il rifornimento di benzina e acqua che facciano parte di una sorta di regolamento universale dei marinai. Sono appunto le "clausole" invocate nella "resolucion" che il governo spagnolo (borbonico) mi ha inviato per email rispondendo prontamente a una mia richiesta scritta di entrare in porto e dopo aver ricevuto una mia dichiarazione in cui certificavo il mio stato di salute e quello del mio equipaggio. Oltre ai miei dati ho anche indicato i porti di attracco degli ultimi 15 giorni .
Il permesso, in totale due pagine, che riproduco qui, in parte mi e' arrivato in appena 24 ore dalla mia prima email. Vista la lunghezza e la quantità di leggi e regolamenti che sono invocati, immagino che sia anche costato un po' di lavoro alla burocrazia di Madrid.
Con questa "resolucion", che ho subito inviato alla marina di Pasito Blanco, sono potuta entrare nel porticciolo e accostare alla banchina della pompa di benzina per riempire i serbatoi.
La burocrazia spagnola e' molto complessa ma quando e' necessario può' essere veloce e efficacie. Forse dovremmo rivalutare l'amministrazione borbonica, spesso citata come esempio di inefficienza e diventata sinonimo di un regime oppressivo nei confronti dei cittadini. Tra l'altro ho scoperto che il re Felipe e' un discendente della casata dei Borboni che tanta influenza ebbe in tutta Europa nel XIV e XVII secolo. Questa crisi ci porta a ri-scoprire molte cose, perché' non anche i Borboni?
E' grazie alla burocrazia borbonica che oggi sono potuta in via eccezionale entrare in porto con la mia barca a vela Maneki per fare rifornimento di acqua.
Come ho già' scritto, dal 19 Marzo, a causa dello stato di emergenza, sono stati chiusi tutti i porti in Spagna. Io mi trovo alla fonda in una baia di fronte al porto di Pasito Blanco. Evidentemente nelle misure restrittive nessuno si e' accorto che ci potevano essere barche anche fuori dai porti e quindi non e' stato specificato nulla sulle loro limitazioni o deroghe. L'unica cosa certa e' che non si può entrare in porto, cosa comprensibile perché c'e' il rischio di importare contagi dall'esterno.
Pero' ci sono delle eccezioni, come il maltempo o il rifornimento di benzina e acqua che facciano parte di una sorta di regolamento universale dei marinai. Sono appunto le "clausole" invocate nella "resolucion" che il governo spagnolo (borbonico) mi ha inviato per email rispondendo prontamente a una mia richiesta scritta di entrare in porto e dopo aver ricevuto una mia dichiarazione in cui certificavo il mio stato di salute e quello del mio equipaggio. Oltre ai miei dati ho anche indicato i porti di attracco degli ultimi 15 giorni .
Il permesso, in totale due pagine, che riproduco qui, in parte mi e' arrivato in appena 24 ore dalla mia prima email. Vista la lunghezza e la quantità di leggi e regolamenti che sono invocati, immagino che sia anche costato un po' di lavoro alla burocrazia di Madrid.
Con questa "resolucion", che ho subito inviato alla marina di Pasito Blanco, sono potuta entrare nel porticciolo e accostare alla banchina della pompa di benzina per riempire i serbatoi.