Gran Canaria, 6 Febbraio 2020
Secondo una esperta citata in una ricerca di NiemanLab, un centro di ricerca di Harvard che studia i nuovi trend nel mondo dell'informazione, nel 2020 "spariranno gli articoli" perche' sono diventati inadatti a veicolare le notizie. Da tempo ho abbandonato il giornalismo attivo per dedicarmi alla vela, ma non posso non indignarmi di fronte a tali assurdita' riportate purtroppo - o meglio copiate di peso - dai media italiani.
Ecco l'antefatto: NiemanLab ha intervistato "the smartest people" nel giornalismo chiedendo loro previsioni sul futuro dell'informazione. Tra questi c'e' tale Emily Withrow, direttrice R&D di Quartz, un website di info economiche, famoso soprattutto in Asia, che anni fa ha saputo capire che aria tirava sul web diventato oggigiorno un gigante del settore. L'opinione della Withrow e' stata rilanciata, copiata e tradotta, da La Stampa ed e' li' che ne sono venuta a conoscenza.
Sembra che l'articolo giornalistico, "news article", sia uno strumento obsoleto, che abbia fatto il suo tempo e che non sia piu' adeguato alla nostra epoca digitale ne' per chi lo deve scrivere e pubblicare, ne' per chi lo legge. E' una struttura rigida, che richiede troppa attenzione da parte del lettore, troppo tempo per capirlo, insomma non funziona piu'.
Quindi? Quindi la Withrow sostiene che i media da quest'anno opteranno per "format" piu' dinamici che "pongono l'individuo al centro della storia e della notizia" (definita come "prodotto"). Queste le sue parole: "This year, we’ll continue to see forward-thinking outlets discard the news article in favor of more dynamic formats that place the individual at the center of the story and news product".
Come si fa? Se ho ben capito si tratta di "plasmare l'articolo a seconda dei gusti del lettore" e dei suoi bisogni "nel corso della giornata". Come dire che la notizia viene servita zuccherata a colazione, poi con un po' di vinaigrette a pranzo, arrostita la sera. Oppure aggiustata su misura come un abito di buona sartoria o una scarpa fatta a mano. "We’ll better understand a person’s shifting needs throughout the day and mold our stories and story selection to those moments".
Come non ci si puo' indignare nel vedere cosi' maltrattato il giornalismo? Non solo lo si vuole azzerare con l'informazione fai-da-te che imperversa - vera e falsa - sulla Rete. Ma anche si arriva a negare la sua stessa natura. La notizia non e' piu' un fatto da raccontare obiettivamente (dopo averlo possibilmente verificato) e divulgata sottoforma di articolo da leggere, ma una storia personalizzata, che ci sta comoda, che ci piace e soprattutto che non ci fa pensare.
Secondo una esperta citata in una ricerca di NiemanLab, un centro di ricerca di Harvard che studia i nuovi trend nel mondo dell'informazione, nel 2020 "spariranno gli articoli" perche' sono diventati inadatti a veicolare le notizie. Da tempo ho abbandonato il giornalismo attivo per dedicarmi alla vela, ma non posso non indignarmi di fronte a tali assurdita' riportate purtroppo - o meglio copiate di peso - dai media italiani.
Dettaglio da Aquatilium Animalium Historia - Ippolito Saviani (1514-1572) |
Sembra che l'articolo giornalistico, "news article", sia uno strumento obsoleto, che abbia fatto il suo tempo e che non sia piu' adeguato alla nostra epoca digitale ne' per chi lo deve scrivere e pubblicare, ne' per chi lo legge. E' una struttura rigida, che richiede troppa attenzione da parte del lettore, troppo tempo per capirlo, insomma non funziona piu'.
Quindi? Quindi la Withrow sostiene che i media da quest'anno opteranno per "format" piu' dinamici che "pongono l'individuo al centro della storia e della notizia" (definita come "prodotto"). Queste le sue parole: "This year, we’ll continue to see forward-thinking outlets discard the news article in favor of more dynamic formats that place the individual at the center of the story and news product".
Come si fa? Se ho ben capito si tratta di "plasmare l'articolo a seconda dei gusti del lettore" e dei suoi bisogni "nel corso della giornata". Come dire che la notizia viene servita zuccherata a colazione, poi con un po' di vinaigrette a pranzo, arrostita la sera. Oppure aggiustata su misura come un abito di buona sartoria o una scarpa fatta a mano. "We’ll better understand a person’s shifting needs throughout the day and mold our stories and story selection to those moments".
Come non ci si puo' indignare nel vedere cosi' maltrattato il giornalismo? Non solo lo si vuole azzerare con l'informazione fai-da-te che imperversa - vera e falsa - sulla Rete. Ma anche si arriva a negare la sua stessa natura. La notizia non e' piu' un fatto da raccontare obiettivamente (dopo averlo possibilmente verificato) e divulgata sottoforma di articolo da leggere, ma una storia personalizzata, che ci sta comoda, che ci piace e soprattutto che non ci fa pensare.
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