Chandigarh, 24
Settembre 2017
E` ora di sfatare
il mito di Chandigarh, la citta` ideata dall`architetto franco-svizzero Le Corbusier
negli Anni Cinquanta dopo i disastri della Partizione tra India e Pakistan e ora
capitale degli Stati del Punjab e dell`Haryana. Il sogno della citta` ideale e` una delle grandi
utopie dell`umanita`. Anche Le Corbusier, contattato da Jawarlal Nehru nel suo
studio di Parigi dopo la morte dei due originari progettisti americani in un
incidente aereo, aveva questo sogno.
Lo ha realizzato?
Secondo molti si`. Chandigarh, nota come `The City Bceautiful`, compare in cima alle classifiche delle citta` indiane piu` `felici`. E` oggetto di mostre in tutto il mondo che
celebrano i suoi edifici nello stile del movimento architettonico del momento che
era quello di usare tonnellate di cemento armato. Sullo stile non discuto. E`
come il barocco, piace o non piace.
Invece ho dei dubbi
sulla vivibilita` della citta` che e` fatta a a scacchiera, come gia` facevano i romani con i castrum. Quindi ha un certo ordine dal punto di vista urbanistico. Ma la planimetria non basta se manca una gestione del traffico,
Invito a fare un giro nelle strade, all`ora di punta, meglio se a piedi o in moto cosi` da esporre i sensi. Non vedo molta
differenza da New Delhi, stesso caos, clacson all`impazzata, nessun rispetto per le strisce pedonali.
Forse l`unica vera
differenza e` che non ci sono gli eterni lavori in corso e le strade sono meno dissestate.
Ma come poteva prevedere Le Corbusier all`invasione dei SUV?
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