Jaisalmer, 15 agosto 2017
Sono tornata a Jaisalmer, la citta` d`oro del Rajasthan, vicino al confine con il Pakistan, dopo 11 anni. Il celebre forte medioevale del maharaja Jaisal non e`molto cambiato, per fortuna. C`e` solo piu` disordine e spazzatura, ma e` sempre cosi` dopo il monsone, mi hanno detto. Ci sono gli stessi negozi di souvenir e gli stessi ambulanti che ti assillano ogni volta entri o esci dai quattro portoni della massiccia fortezza. Fuori dai bastioni, invece, la citta` si e` allargata a macchia d`olio, ma tutti gli edifici sono stati costruiti nella tipica arenaria che si indora al tramonto.
La vista dalle mura e dai balconcini che sporgono dalle torri e` da mozzafiato. Jaisalmer sa ripagare la fatica del lungo viaggio, circa 12 ore da Jaipur in treno.
Quello che mi affascina di piu` e` la vita che scorre dentro il forte. Ci sono le guest house e i ristoranti, ma penso che la maggior parte dei residenti siano famiglie di hindu, rajput e jain. Alla sera quando i turisti della giornata se ne vanno i bambini scendono in strada a giocare. Gli anziani si siedono in cerchio davanti al palazzo reale a giocare a carte. Dalle case escono gli odori delle pietanze speziate e del chapati appena cotto. Le donne accendono i lumini nelle cavita` dei muri dove ci sono statuette di divinita` indu ricoperte di curcuma e argento. Quando e` festa come oggi, che e` Janmashtami, il compleanno di Krishna, si fa la veglia notturna nel tempio indu` e poi si offrono dolci consacrati. I jainisti invece si occupano dei bellissimi templi scolpiti che sono nel punto piu` alto del forte. Alla sera quando si leva il vento del deserto c`e` una serenata dei campanelli sulle guglie.
Sono tornata a Jaisalmer, la citta` d`oro del Rajasthan, vicino al confine con il Pakistan, dopo 11 anni. Il celebre forte medioevale del maharaja Jaisal non e`molto cambiato, per fortuna. C`e` solo piu` disordine e spazzatura, ma e` sempre cosi` dopo il monsone, mi hanno detto. Ci sono gli stessi negozi di souvenir e gli stessi ambulanti che ti assillano ogni volta entri o esci dai quattro portoni della massiccia fortezza. Fuori dai bastioni, invece, la citta` si e` allargata a macchia d`olio, ma tutti gli edifici sono stati costruiti nella tipica arenaria che si indora al tramonto.
La vista dalle mura e dai balconcini che sporgono dalle torri e` da mozzafiato. Jaisalmer sa ripagare la fatica del lungo viaggio, circa 12 ore da Jaipur in treno.
Quello che mi affascina di piu` e` la vita che scorre dentro il forte. Ci sono le guest house e i ristoranti, ma penso che la maggior parte dei residenti siano famiglie di hindu, rajput e jain. Alla sera quando i turisti della giornata se ne vanno i bambini scendono in strada a giocare. Gli anziani si siedono in cerchio davanti al palazzo reale a giocare a carte. Dalle case escono gli odori delle pietanze speziate e del chapati appena cotto. Le donne accendono i lumini nelle cavita` dei muri dove ci sono statuette di divinita` indu ricoperte di curcuma e argento. Quando e` festa come oggi, che e` Janmashtami, il compleanno di Krishna, si fa la veglia notturna nel tempio indu` e poi si offrono dolci consacrati. I jainisti invece si occupano dei bellissimi templi scolpiti che sono nel punto piu` alto del forte. Alla sera quando si leva il vento del deserto c`e` una serenata dei campanelli sulle guglie.
Uno dei miei posti preferiti, il Mud Mirror, gestito dai due bramini Lala e Surya e` li` di fianco. Ma ho scoperto anche un altro posto, Mirage, dell`ex cammelliere Ba, una miniera di storie e leggende del posto, oltre che cuoco eccellente.
Quello che e` invece cambiato molto e` il deserto a ovest di Jeisalmer. Una volta c`era una pista per cammellieri e null`altro. Ora ci sono resort, anche se `in stile` `te` nel deserto` e migliaia di turbine a vento. L`energia eolica e` una delle risorse su cui punta l`India affamata di energia, ma anche consapevole di dover aderire (prima o poi) agli obblighi internazionali di riduzione delle emissioni. Soprattutto ora che gli Stati Uniti si sono ritirati dagli accordi sul clima, l`India e (Cina) stanno occupando la scena. Con le turbine il deserto e` meno `deserto. I cammelli poi sono soltanto piu` per i turisti, ormai ci sono i trattori che li hanno sostituiti. Inutile fare i nostalgici, questo e` il progresso e non lo si puo` negare agli indiani.
Nonostante la modernita`, viaggiare in moto e` sempre affascinante e avventuroso. Sono andata con uno scooter a rivedere le dune, quelle piu` turistiche del villaggio Sam, vicino al confine. E` un parco divertimenti per comitive, ma e ` sempre divertente. Peeer fortuna ora e` bassa stagione ed ero prressoche` sola. Purtroppo le dune sono piene di rifiuti di plastica. E` il prezzo da pagare al turismo di massa. Non ho resistito a fare un giro su un cammello di 11 anni, Lucky, che si metteva in posa per la foto quando il suo padrone glielo ordinava!
Quello che e` invece cambiato molto e` il deserto a ovest di Jeisalmer. Una volta c`era una pista per cammellieri e null`altro. Ora ci sono resort, anche se `in stile` `te` nel deserto` e migliaia di turbine a vento. L`energia eolica e` una delle risorse su cui punta l`India affamata di energia, ma anche consapevole di dover aderire (prima o poi) agli obblighi internazionali di riduzione delle emissioni. Soprattutto ora che gli Stati Uniti si sono ritirati dagli accordi sul clima, l`India e (Cina) stanno occupando la scena. Con le turbine il deserto e` meno `deserto. I cammelli poi sono soltanto piu` per i turisti, ormai ci sono i trattori che li hanno sostituiti. Inutile fare i nostalgici, questo e` il progresso e non lo si puo` negare agli indiani.
Nonostante la modernita`, viaggiare in moto e` sempre affascinante e avventuroso. Sono andata con uno scooter a rivedere le dune, quelle piu` turistiche del villaggio Sam, vicino al confine. E` un parco divertimenti per comitive, ma e ` sempre divertente. Peeer fortuna ora e` bassa stagione ed ero prressoche` sola. Purtroppo le dune sono piene di rifiuti di plastica. E` il prezzo da pagare al turismo di massa. Non ho resistito a fare un giro su un cammello di 11 anni, Lucky, che si metteva in posa per la foto quando il suo padrone glielo ordinava!
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