New Delhi, 10 aprile 2017
Lo scrittore Tiziano Terzani diceva che 'in India si impara a morire'. Non so se è una frase sua o se qualcuno glielo aveva detto, ma è esattamente quello che mi è venuto in mente vedendo il film di Shubhashish Bhutiani, 'Mukti Bhawan', traducibile in in inglese come 'Salvation Hotel'.
Lo scrittore Tiziano Terzani diceva che 'in India si impara a morire'. Non so se è una frase sua o se qualcuno glielo aveva detto, ma è esattamente quello che mi è venuto in mente vedendo il film di Shubhashish Bhutiani, 'Mukti Bhawan', traducibile in in inglese come 'Salvation Hotel'.
E' incredibile come un regista di appena 25 anni riesca a trattare con tanta delicatezza, garbo e perfino ironia un tema così enorme come la morte. E' vero che non ha avuto bisogno di ricorrere alla fantasia, perche' il Mukti Bhawan esiste davvero a Varanasi. E' un decadente edificio sui ghat del Gange con una ventina di camere ed è frequentato da moribondi. Come è nel film, il limite massimo di permanenza è davvero di un paio di settimane. Dopo questo tempo, si suppone che l'ospite muoia come viene detto al protagonista, il 77enne Daya, che si fa portare lì da suo figlio dopo aver deciso che è arrivata la sua ora. Ma è una regola che ha molte eccezioni. Una signora che diventa la confidente di Daya è ospite del Mukti Bhawan da ben 14 anni... anche lo stesso Daya starà più di 15 giorni.
L'impressione è che questi anziani che vengono qui a morire abbiano un piacere intimo nell'assaporare gli ultimi momenti sulla terra. Non c'è più attaccamento e non ci sono più rimpianti. Piuttosto sono i familiari a disperarsi e ad accorgersi delle proprie contraddizioni. Come il figlio di Daya, Rajiv, che non riesce a staccarsi dal telefonino e dal suo lavoro, tutto preso a soddisfare le richieste del suo principale e le scadenze dell'ufficio.
Per gli indiani, che credono nella reincarnazione, è forse più facile prendere alla leggera l'argomento 'morte' che, nelle società occidentali, è ancora tabù. L'eutanasia non esiste in India, è vietata, ma al Mukti Bhawan di fatto gli anziani rinunciano alle cure mediche...quindi il Salvation Hotel è un po' come una di quelle cliniche svizzere... ma senza l'iniezione letale e senza la parcella.
Pensavo di uscire scioccata dalla visione di Mukti Bhawan, invece è un film di grande dolcezza e poesia che fa riflettere sulle nostre paure e inquietudini.
Per gli indiani, che credono nella reincarnazione, è forse più facile prendere alla leggera l'argomento 'morte' che, nelle società occidentali, è ancora tabù. L'eutanasia non esiste in India, è vietata, ma al Mukti Bhawan di fatto gli anziani rinunciano alle cure mediche...quindi il Salvation Hotel è un po' come una di quelle cliniche svizzere... ma senza l'iniezione letale e senza la parcella.
Pensavo di uscire scioccata dalla visione di Mukti Bhawan, invece è un film di grande dolcezza e poesia che fa riflettere sulle nostre paure e inquietudini.
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