Torino, 27 dicembre 2016
Vedo oggi sul Corriere della Sera una intera pagina (vedi qui) dedicata alla posa della prima pietra di una statua di Chhatrapati Shivaji, un sovrano del 1600 che ha tenuto testa ai mughal e agli inglesi e che per questo e` amato dai nazionalisti indu`, in particolare in Maharastra, dove sorgeva il suo regno. Il memoriale, sulla falsariga della Statua della Liberta`, si affaccera` sul Mar Arabico, davanti al lungo mare di Marina Drive. Si dice che sara` la piu` alta del mondo
L`articolo e` copiato da qualche media indiano e tradotto in italiano. Il Corriere non ha corrispondenti in India. Ma l`articolista non si e` limitato a riportare la notizia, l`ha invece confezionata ad arte e fatta passare come una conseguenza della politica nazionalista di Narendra Modi calcando bene i toni sullo scontro ideologico indu`- mussulmani. Che non c`entra un fico secco.
Eppure questa e` la chiave di lettura che la stampa italiana ogni santo giorno impone a qualsiasi fatto di cronaca, anche se - lo ripeto - non c`entra nulla. E` incapace di uscire dalla logica che domina l`attualita` di questi giorni: da una parte gli islamici radicali e dall`altra i governi che li combattono. E` come un disco rotto. Tutto deve ruotare intorno allo `scontro tra civilta`` che sta distruggendo ke nostre societa`.
Questa narrativa si riproduce anche in India: Modi e` quindi un nazionalista `cattivo` come Trump che fa costruire enormi statue di eroi anti mussulmani per glorificare l`identita` indu`.
Peccato che il progetto del memoriale di Shivaji e` nato nel 2004 da un partito vicino al partito laico del Congresso guidato da Sonia Gandhi. Era perfino nel manifesto elettorale del Nationalistic Congress Party (Ncp) anche originariamente la statua era piu` bassa. E poi Shivaji ha combattuto allo stesso modo anche i britannici che all`epoca si erano insediati nell`allora Bombay.
La notizia e` un tipico esempio di pessima informazione. Si ignora, per esempio, che nelle ultime settimane l`attenzione e` monopolizzata dal gigantesco sforzo di sostituire l`80% del contante dopo la messa fuori corso delle banconote da 500 e 1000 rupie.
Il dibattito politico e` su questo e non lo si puo` ignorare, se si parla dell`India. Ma certo, per épater le bourgeois, e` meglio far credere che anche in India ci siano le crociate contro gli islamici.
Vedo oggi sul Corriere della Sera una intera pagina (vedi qui) dedicata alla posa della prima pietra di una statua di Chhatrapati Shivaji, un sovrano del 1600 che ha tenuto testa ai mughal e agli inglesi e che per questo e` amato dai nazionalisti indu`, in particolare in Maharastra, dove sorgeva il suo regno. Il memoriale, sulla falsariga della Statua della Liberta`, si affaccera` sul Mar Arabico, davanti al lungo mare di Marina Drive. Si dice che sara` la piu` alta del mondo
L`articolo e` copiato da qualche media indiano e tradotto in italiano. Il Corriere non ha corrispondenti in India. Ma l`articolista non si e` limitato a riportare la notizia, l`ha invece confezionata ad arte e fatta passare come una conseguenza della politica nazionalista di Narendra Modi calcando bene i toni sullo scontro ideologico indu`- mussulmani. Che non c`entra un fico secco.
Eppure questa e` la chiave di lettura che la stampa italiana ogni santo giorno impone a qualsiasi fatto di cronaca, anche se - lo ripeto - non c`entra nulla. E` incapace di uscire dalla logica che domina l`attualita` di questi giorni: da una parte gli islamici radicali e dall`altra i governi che li combattono. E` come un disco rotto. Tutto deve ruotare intorno allo `scontro tra civilta`` che sta distruggendo ke nostre societa`.
Questa narrativa si riproduce anche in India: Modi e` quindi un nazionalista `cattivo` come Trump che fa costruire enormi statue di eroi anti mussulmani per glorificare l`identita` indu`.
Peccato che il progetto del memoriale di Shivaji e` nato nel 2004 da un partito vicino al partito laico del Congresso guidato da Sonia Gandhi. Era perfino nel manifesto elettorale del Nationalistic Congress Party (Ncp) anche originariamente la statua era piu` bassa. E poi Shivaji ha combattuto allo stesso modo anche i britannici che all`epoca si erano insediati nell`allora Bombay.
La notizia e` un tipico esempio di pessima informazione. Si ignora, per esempio, che nelle ultime settimane l`attenzione e` monopolizzata dal gigantesco sforzo di sostituire l`80% del contante dopo la messa fuori corso delle banconote da 500 e 1000 rupie.
Il dibattito politico e` su questo e non lo si puo` ignorare, se si parla dell`India. Ma certo, per épater le bourgeois, e` meglio far credere che anche in India ci siano le crociate contro gli islamici.
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