Yangon, 9 Novembre 2016
Da oggi milioni di indiani benestanti si ritrovano letteralmente senza un soldo in tasca. Le banconote da 500 e 1000 rupie sono diventate carta straccia allo scoccare della mezzanotte dopo una decisione a sorpresa del premier Narendra Modi per combattere evasione fiscale e contraffazione di valuta. E' come se a un malato si taglia una gamba per guarire un'unghia incarnita. Immagino le tonnellate di banconote in circolazione che dovranno ora essere eliminate.
E' ancora presto per capire quali saranno le conseguenze, ma di sicuro sara' il caos totale. Quasi quasi penso che sono fortunata a non essere in India. Farei la fame anche io. Nel portafoglio ho al massimo 250 rupie.
Il presidente della Repubblica Pranab Mukherjee ha invitato la gente a non farsi prendere dal panico. Ma sara' difficile. Con una banconota da 50 o 100 rupie, quelle rimaste valide, si puo' a malapena fare un pasto in una bettola per strada a New Delhi. Il costo della vita nelle citta' indiane e' aumentato enormemente. Anche gli stranieri ormai non si possono piu' permettere un tenore di vita come in passato.
E come se in Europa si levassero dalla circolazione le banconote da 10 o 20 euro. Praticamente si paralizza l'economia. E' quello infatti che prevedo da oggi. L'assalto ai benzinai, una delle poche categorie insieme a ospedali e crematori, che possono accettare le banconote da 500 e da 1000, e' iniziato da ieri sera. Le banche oggi sono chiuse, quindi la gente non puo' prelevare. I bancomat, penso, esauriranno le scorte di biglietti da 100 nel giro di poche ore. Nei negozi tutti vorranno pagare con la carta di credito mandando i server in tilt. Non e' inoltre chiaro quando saranno in circolazione le nuove banconote da 500 e 2000 (non si capisce perche' non ci saranno piu' i tagli da 1000).
Ma se questo e' lo scenario apocalittico per la middle class, che usa i bigliettoni da 500 e da 1000, altra cosa e' per la maggioranza della popolazione nelle campagne. La pensata shock di Modi, che non e' un bolscevico, ha impoverito in un colpo solo 300 milioni di benestanti polverizzando i risparmi tenuti sotto il materasso. Altro che patrimoniale. Leggo che un altro primo ministro, Morarji Desai, un politico molto amato, aveva nel 1978, aveva perso una simile decisione mettendo al bando le banconote di oltre 100 rupie contro la corruzione.
Per ora gli indiani l'hanno presa bene e lodato l'iniziativa di Modi, che continua a godere di molta popolarita', nonostante i ritardi nel mantenere le promesse elettorali di 2 anni fa. Sulla rete circola la battuta che mentre negli Stati Uniti si contano i 'votes', in India si contano le 'notes'.
Un po' di mesi fa anche la Bce aveva deciso di ritirare dalla circolazione le maxi banconote da 500 euro perche' usate dalla criminalita'. Anche li', mi sembra uno strano modo per combattere la corruzione.
Io invece ci vedo piuttosto un tentativo dei governi dii avere piu' controllo sui cittadini che sono quindi obbligati a usare le transazioni elettroniche per i loro affari o a ricorrere ai servizi delle banche che diventano cosi' sempre piu' potenti.
Da oggi milioni di indiani benestanti si ritrovano letteralmente senza un soldo in tasca. Le banconote da 500 e 1000 rupie sono diventate carta straccia allo scoccare della mezzanotte dopo una decisione a sorpresa del premier Narendra Modi per combattere evasione fiscale e contraffazione di valuta. E' come se a un malato si taglia una gamba per guarire un'unghia incarnita. Immagino le tonnellate di banconote in circolazione che dovranno ora essere eliminate.
E' ancora presto per capire quali saranno le conseguenze, ma di sicuro sara' il caos totale. Quasi quasi penso che sono fortunata a non essere in India. Farei la fame anche io. Nel portafoglio ho al massimo 250 rupie.
Il presidente della Repubblica Pranab Mukherjee ha invitato la gente a non farsi prendere dal panico. Ma sara' difficile. Con una banconota da 50 o 100 rupie, quelle rimaste valide, si puo' a malapena fare un pasto in una bettola per strada a New Delhi. Il costo della vita nelle citta' indiane e' aumentato enormemente. Anche gli stranieri ormai non si possono piu' permettere un tenore di vita come in passato.
E come se in Europa si levassero dalla circolazione le banconote da 10 o 20 euro. Praticamente si paralizza l'economia. E' quello infatti che prevedo da oggi. L'assalto ai benzinai, una delle poche categorie insieme a ospedali e crematori, che possono accettare le banconote da 500 e da 1000, e' iniziato da ieri sera. Le banche oggi sono chiuse, quindi la gente non puo' prelevare. I bancomat, penso, esauriranno le scorte di biglietti da 100 nel giro di poche ore. Nei negozi tutti vorranno pagare con la carta di credito mandando i server in tilt. Non e' inoltre chiaro quando saranno in circolazione le nuove banconote da 500 e 2000 (non si capisce perche' non ci saranno piu' i tagli da 1000).
Ma se questo e' lo scenario apocalittico per la middle class, che usa i bigliettoni da 500 e da 1000, altra cosa e' per la maggioranza della popolazione nelle campagne. La pensata shock di Modi, che non e' un bolscevico, ha impoverito in un colpo solo 300 milioni di benestanti polverizzando i risparmi tenuti sotto il materasso. Altro che patrimoniale. Leggo che un altro primo ministro, Morarji Desai, un politico molto amato, aveva nel 1978, aveva perso una simile decisione mettendo al bando le banconote di oltre 100 rupie contro la corruzione.
Per ora gli indiani l'hanno presa bene e lodato l'iniziativa di Modi, che continua a godere di molta popolarita', nonostante i ritardi nel mantenere le promesse elettorali di 2 anni fa. Sulla rete circola la battuta che mentre negli Stati Uniti si contano i 'votes', in India si contano le 'notes'.
Un po' di mesi fa anche la Bce aveva deciso di ritirare dalla circolazione le maxi banconote da 500 euro perche' usate dalla criminalita'. Anche li', mi sembra uno strano modo per combattere la corruzione.
Io invece ci vedo piuttosto un tentativo dei governi dii avere piu' controllo sui cittadini che sono quindi obbligati a usare le transazioni elettroniche per i loro affari o a ricorrere ai servizi delle banche che diventano cosi' sempre piu' potenti.
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