Bagan, 11 novembre 2016
Il treno da Yangon a Bagan, nella Birmania centrale, e` un`esperienza da fare non solo per uscire dalle rotte turistiche, ma anche per vedere la parte rurale del Paese. La Ferrovia, eredita` britannica, e` molto piu` malmessa che in India. Io ho preso la seconda classe che e` un livello superiore alla standard (sedili di legno), poi ci sono le cuccette della prima classe. Ma il treno e` ovviamente lo stesso, penso non superi i 60 all`ora e salta come un cavallo imbizzarrito. Per camminare nel corridoio bisogna reggersi saldamente alle maniglie dei sedili. Nelle circa 20 ore che e` durato il viaggio mi sono chiesta piu` volte se avesse i binari o le ruote come un autobus, tanto ondeggiava a destra e sinistra. Il bello pero` - per me che odio gli `aircon` bus come li chiamano qui - e` che i vagoni hanno grandi finestre panoramiche, senza sbarre come i treni. E` come se uno viaggiasse con una decapottabile, vento, sole e anche il fracasso assordante entra abbondantemente. Ma sono riuscita a dormire un po` rannicchiata su due sedili in posizione fetale. In compenso proprio prima di arriivare ho finito Giorni in Birmania di Orwell e ho pianto alla morte di Flory.
Bagan e` la `Angkor Wat del Myanmar` per il suo immenso parco archeologico. E` una meta turistica obbligatoria per i pacchetti e quindi e` strutturata per l`accoglienza. Penso dipenda interamente dal turismo. A differenza di Yangon qui si trovano in abbondanza moto e biciclette in affitto a pochi euro. Con estremo piacere ho notato che sono tutte motociclette elettriche quelle che affittano. Decisamente un buon passo nella direzione di un turismo ecosostenibile per un Paese che si e` aperto soltanto pochi anni fa e che ambisce a diventare una destinazione principale nel sud est asiatico.
Per chi, come me, ha visto Angkor Wat, c`e` un po`di delusione. Anche gli imperatori birmani erano dei megalomani e di sicuro dei fedeli devoti buddisti, ma i templi mancano della raffinatezza di quelli khmer che sono piu` o meno contemporanei. Inoltre molti interventi architettonici e ritocchi moderni sono discutibili, anche secondo lo stesso l`Unesco. Alcuni, come l`Ananda Pahto, imbiancato e indorato, sono luoghi di culto molto frequentati, piu` che monumenti storici.
Molti poi sono transennati a causa del terremoto che ha colpito il Myanmar il 24 agosto, poche ore dopo quello in Italia, e che ha danneggiato circa 200 templi. Me lo ha ricordato una venditrice di souvenir davanti all`unico tempio indu, il Nathlaung Kyaung, dedicato a Vishnu. Il tempio, che e` chiuso al pubblico, ha una storia interessante. Il re Anawrahta, il fondatore dell`impero di Bagan, vi avrebbe rinchiuso qui tutti gli idoli non buddisti.
Quando ha saputo che ero italiana, la donna mi ha fatto capire a gesti che i nostri Paesi sono ssttai uniti da una comune tragedia, e poi con mia sorpresa ha aggiunto in inglese stentato che in Italia sono morte 300 persone, mentre a Bagan per fortuna non ci sono state vittime.
Mentre durante il giorno, i templi sono quasi deserti per la calura, verso l`ora del tramonto si scatena una sorta di corsa alla migliore postazione, di solito a nord dove si domina la vallata che declina erso l`Irrawaddy. Lo stesso succede all`alba, mi hanno detto.
Io per due sere ci ho provato e non ci sono riuscita o ci ho rinunciato. Quindi alla mia collezione di foto della Birmania manchera` l`immagine clou del cielo arancione con i profili dei templi, che si trova sulle guide turistiche, di solito con l`aggiunta di una mongolfiera. Pazienza, ma intanto mi sono divertita a fotografare i turisti appollaiati sul tempio Buledi o Bulethi, una specie di cono a cui si accede con una ripida scalinata, anche questo un po` danneggiato dal sisma.
Il treno da Yangon a Bagan, nella Birmania centrale, e` un`esperienza da fare non solo per uscire dalle rotte turistiche, ma anche per vedere la parte rurale del Paese. La Ferrovia, eredita` britannica, e` molto piu` malmessa che in India. Io ho preso la seconda classe che e` un livello superiore alla standard (sedili di legno), poi ci sono le cuccette della prima classe. Ma il treno e` ovviamente lo stesso, penso non superi i 60 all`ora e salta come un cavallo imbizzarrito. Per camminare nel corridoio bisogna reggersi saldamente alle maniglie dei sedili. Nelle circa 20 ore che e` durato il viaggio mi sono chiesta piu` volte se avesse i binari o le ruote come un autobus, tanto ondeggiava a destra e sinistra. Il bello pero` - per me che odio gli `aircon` bus come li chiamano qui - e` che i vagoni hanno grandi finestre panoramiche, senza sbarre come i treni. E` come se uno viaggiasse con una decapottabile, vento, sole e anche il fracasso assordante entra abbondantemente. Ma sono riuscita a dormire un po` rannicchiata su due sedili in posizione fetale. In compenso proprio prima di arriivare ho finito Giorni in Birmania di Orwell e ho pianto alla morte di Flory.
Bagan e` la `Angkor Wat del Myanmar` per il suo immenso parco archeologico. E` una meta turistica obbligatoria per i pacchetti e quindi e` strutturata per l`accoglienza. Penso dipenda interamente dal turismo. A differenza di Yangon qui si trovano in abbondanza moto e biciclette in affitto a pochi euro. Con estremo piacere ho notato che sono tutte motociclette elettriche quelle che affittano. Decisamente un buon passo nella direzione di un turismo ecosostenibile per un Paese che si e` aperto soltanto pochi anni fa e che ambisce a diventare una destinazione principale nel sud est asiatico.
Per chi, come me, ha visto Angkor Wat, c`e` un po`di delusione. Anche gli imperatori birmani erano dei megalomani e di sicuro dei fedeli devoti buddisti, ma i templi mancano della raffinatezza di quelli khmer che sono piu` o meno contemporanei. Inoltre molti interventi architettonici e ritocchi moderni sono discutibili, anche secondo lo stesso l`Unesco. Alcuni, come l`Ananda Pahto, imbiancato e indorato, sono luoghi di culto molto frequentati, piu` che monumenti storici.
Molti poi sono transennati a causa del terremoto che ha colpito il Myanmar il 24 agosto, poche ore dopo quello in Italia, e che ha danneggiato circa 200 templi. Me lo ha ricordato una venditrice di souvenir davanti all`unico tempio indu, il Nathlaung Kyaung, dedicato a Vishnu. Il tempio, che e` chiuso al pubblico, ha una storia interessante. Il re Anawrahta, il fondatore dell`impero di Bagan, vi avrebbe rinchiuso qui tutti gli idoli non buddisti.
Quando ha saputo che ero italiana, la donna mi ha fatto capire a gesti che i nostri Paesi sono ssttai uniti da una comune tragedia, e poi con mia sorpresa ha aggiunto in inglese stentato che in Italia sono morte 300 persone, mentre a Bagan per fortuna non ci sono state vittime.
Mentre durante il giorno, i templi sono quasi deserti per la calura, verso l`ora del tramonto si scatena una sorta di corsa alla migliore postazione, di solito a nord dove si domina la vallata che declina erso l`Irrawaddy. Lo stesso succede all`alba, mi hanno detto.
Io per due sere ci ho provato e non ci sono riuscita o ci ho rinunciato. Quindi alla mia collezione di foto della Birmania manchera` l`immagine clou del cielo arancione con i profili dei templi, che si trova sulle guide turistiche, di solito con l`aggiunta di una mongolfiera. Pazienza, ma intanto mi sono divertita a fotografare i turisti appollaiati sul tempio Buledi o Bulethi, una specie di cono a cui si accede con una ripida scalinata, anche questo un po` danneggiato dal sisma.
Nessun commento:
Posta un commento