New Delhi, 9 agosto 2016
Dopo ben 16 anni di sciopero della fame, Irom Chanu Sharmila, la lady di ferro del Manipur (il piccolo Stato nord orientale) ha gettato la spugna. O meglio ha preso una forchetta e ha iniziato a mangiare. Era il più lungo digiuno di protesta del mondo (e forse della storia) e nessuno o quasi se ne era accorto. Alla fine, anche lei stessa se ne è fatta una ragione. Ha detto basta alla sua sofferenza promettendo di continuere a lottare contro le leggi di emergenza AFSPA con i metodi della politica, cioé partecipando alle elezioni locali.
Molti sono rimasti di stucco, compresi i suoi sostenitori che hanno visto una battaglia di 16 anni sfumare in un boccone. Oggi è stata scarcerata da un tribunale dietro cauzione di 10 mila rupie e tra le lacrime ha mangiato un cucchiaio di miele. Chissà che shock, mi sono chiesta, dopo 5.757 giorni di alimentazione forzata con un sondino nasale. Di sicuro nei prossimi giorni dovrà essere seguita dai medici. Mi chiedo come farà il suo stomaco a digerire del cibo solido.
In tutti questi anni è stata in un ospedale di Imphal in stato di arresto per tentato suicidio. Ogni sei mesi, quando veniva scarcerata, ricominciava il digiuno e quindi scattava di nuovo l'ordine di arresto. Oggi sono scaduti i termini di sei mesi ma lei ha annunciato ai giudici che avrebbe interrotto la protesta. Lo aveva già detto alcuni giorni fa, ma molti pensavano che cambiasse idea. Aveva anche annunciato che si sposava. Probabilmente a 44 anni vuole avere una vita normale come ha anche ammesso durante la conferenza stampa lasciando intendere che il digiuno era diventato ormai una gabbia imposta dalla sua immagine di eroina dei diritti umani.
Mentre davanti alle telecamere fissava sconvolta il vasetto di miele ho pensato anche io che non avrebbe ceduto. Invece no, alla fine lo ha portato alla bocca. Ha spiegato che per raggiungere il suo obiettivo - la revoca della legge di emergenza in Manipur - "aveva bisogno di potere" e che quindi puntava a diventare chief minister.
E' il riconoscimento che il metodo di lotta non violenta gandhiano per eccellenza non funziona più nell'India moderna? Decisamente si'. Il satyagraha è ormai passée ovunque.
Dopo ben 16 anni di sciopero della fame, Irom Chanu Sharmila, la lady di ferro del Manipur (il piccolo Stato nord orientale) ha gettato la spugna. O meglio ha preso una forchetta e ha iniziato a mangiare. Era il più lungo digiuno di protesta del mondo (e forse della storia) e nessuno o quasi se ne era accorto. Alla fine, anche lei stessa se ne è fatta una ragione. Ha detto basta alla sua sofferenza promettendo di continuere a lottare contro le leggi di emergenza AFSPA con i metodi della politica, cioé partecipando alle elezioni locali.
Molti sono rimasti di stucco, compresi i suoi sostenitori che hanno visto una battaglia di 16 anni sfumare in un boccone. Oggi è stata scarcerata da un tribunale dietro cauzione di 10 mila rupie e tra le lacrime ha mangiato un cucchiaio di miele. Chissà che shock, mi sono chiesta, dopo 5.757 giorni di alimentazione forzata con un sondino nasale. Di sicuro nei prossimi giorni dovrà essere seguita dai medici. Mi chiedo come farà il suo stomaco a digerire del cibo solido.
In tutti questi anni è stata in un ospedale di Imphal in stato di arresto per tentato suicidio. Ogni sei mesi, quando veniva scarcerata, ricominciava il digiuno e quindi scattava di nuovo l'ordine di arresto. Oggi sono scaduti i termini di sei mesi ma lei ha annunciato ai giudici che avrebbe interrotto la protesta. Lo aveva già detto alcuni giorni fa, ma molti pensavano che cambiasse idea. Aveva anche annunciato che si sposava. Probabilmente a 44 anni vuole avere una vita normale come ha anche ammesso durante la conferenza stampa lasciando intendere che il digiuno era diventato ormai una gabbia imposta dalla sua immagine di eroina dei diritti umani.
Mentre davanti alle telecamere fissava sconvolta il vasetto di miele ho pensato anche io che non avrebbe ceduto. Invece no, alla fine lo ha portato alla bocca. Ha spiegato che per raggiungere il suo obiettivo - la revoca della legge di emergenza in Manipur - "aveva bisogno di potere" e che quindi puntava a diventare chief minister.
E' il riconoscimento che il metodo di lotta non violenta gandhiano per eccellenza non funziona più nell'India moderna? Decisamente si'. Il satyagraha è ormai passée ovunque.
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