Jaipur, 16 agosto 2016
Ogni volta che vengo a Jaipur, la città “rosa” del Rajasthan, cerco di capire un po’ di più del business dei gioielli e delle pietre preziose per il quale è famosa nel mondo. Sembra che la crisi in Europa abbia spinto molta gente a investire in gioielli. Si sa l’oro è un bene rifugio in tempi bui come questi.
Per gli orefici di Jaipur gli affari vanno infatti a gonfie vele. Me lo ha confessato candidamente uno di loro che ha il negozio davanti al famoso Hawa Mahal, (il Palazzo dei Venti), dove c'è una sorta di Little Italy. Molti, mi ha detto, non sanno dove mettere i propri risparmi perché i tassi di interesse sono ai minimi e inoltre hanno paura di spendere in Italia perché temono i controlli fiscali, soprattutto se i soldi arrivano dall'evasione.
Buon per loro, ho pensato. Ma poi mi ha spiegato come funziona questo business, cioè grazie alle laute commissioni pagate a chi porta i clienti. Certo è una pratica che è diffusa a livello mondiale, ma ovviamente non se ne parla molto, anzi è un segreto ben custodito da tutti, guide turistiche, tour operator, agenzie di viaggio e naturalmente negozianti.
Il mio interlocutore, di cui non svelo il nome, ha detto che lui paga commissioni del 30 per cento invitandomi anche a portare clienti da lui . E poi, come esempio, mi ha citato una coppia di turisti italiani che qualche giorno prima aveva comprato gioielli per 24 mila euro. Alla persona che li accompagnava sono andati 8 mila euro.
Scioccante. Come è possibile, mi sono chiesta, che possa pagare a un mediatore un terzo del prezzo di vendita e poi ricavarci ancora qualcosa? Quanto è il ricarico di un gioielliere? Capisco che orafi e incassatori di pietre vengano pagati una miseria in India rispetto a Valenza, ma ci sarà pure dell'oro, dei diamanti, smeraldi... .
Ogni volta che vengo a Jaipur, la città “rosa” del Rajasthan, cerco di capire un po’ di più del business dei gioielli e delle pietre preziose per il quale è famosa nel mondo. Sembra che la crisi in Europa abbia spinto molta gente a investire in gioielli. Si sa l’oro è un bene rifugio in tempi bui come questi.
Per gli orefici di Jaipur gli affari vanno infatti a gonfie vele. Me lo ha confessato candidamente uno di loro che ha il negozio davanti al famoso Hawa Mahal, (il Palazzo dei Venti), dove c'è una sorta di Little Italy. Molti, mi ha detto, non sanno dove mettere i propri risparmi perché i tassi di interesse sono ai minimi e inoltre hanno paura di spendere in Italia perché temono i controlli fiscali, soprattutto se i soldi arrivano dall'evasione.
Buon per loro, ho pensato. Ma poi mi ha spiegato come funziona questo business, cioè grazie alle laute commissioni pagate a chi porta i clienti. Certo è una pratica che è diffusa a livello mondiale, ma ovviamente non se ne parla molto, anzi è un segreto ben custodito da tutti, guide turistiche, tour operator, agenzie di viaggio e naturalmente negozianti.
Il mio interlocutore, di cui non svelo il nome, ha detto che lui paga commissioni del 30 per cento invitandomi anche a portare clienti da lui . E poi, come esempio, mi ha citato una coppia di turisti italiani che qualche giorno prima aveva comprato gioielli per 24 mila euro. Alla persona che li accompagnava sono andati 8 mila euro.
Scioccante. Come è possibile, mi sono chiesta, che possa pagare a un mediatore un terzo del prezzo di vendita e poi ricavarci ancora qualcosa? Quanto è il ricarico di un gioielliere? Capisco che orafi e incassatori di pietre vengano pagati una miseria in India rispetto a Valenza, ma ci sarà pure dell'oro, dei diamanti, smeraldi... .
E pensare che molti vengono a comprare qui a Jaipur perché pensano che costi di meno. E invece, mi ha confessato ancora spudoratamente, gli stessi gioielli costano meno in Italia!
Sono rimasta di stucco. Non ho mai comprato gioielli qui in India, a parte un collier in “oro antico” che dopo qualche anno si è annerito rivelando quindi la truffa, ma di sicuro a questo punto non mi viene voglia di acquistare neppure un anellino da piede.
Anzi, se comprate dei gioielli a Jaipur siete avvertiti, dimezzate il prezzo... e poi chiedete ancora lo sconto.
Sono rimasta di stucco. Non ho mai comprato gioielli qui in India, a parte un collier in “oro antico” che dopo qualche anno si è annerito rivelando quindi la truffa, ma di sicuro a questo punto non mi viene voglia di acquistare neppure un anellino da piede.
Anzi, se comprate dei gioielli a Jaipur siete avvertiti, dimezzate il prezzo... e poi chiedete ancora lo sconto.
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