Islamabad, 2 giugno 2016
Vista dall'altra parte del confine, la Festa della Repubblica ha tutto un altro aspetto. Ormai abituata a quattro anni di 'guerra fredda' con l'India per via dell'arresto dei due maro' sulla petroliera Enrica Lexie, avevo dimenticato della simpatia che l'Italia gode all'estero. A New Delhi le celebrazioni ufficiali sono state sospese, E' rimasto solo un 'vin d'honneur' nella residenza dell'ambasciatore per la comunita' italiana.
Invece alla "grand reception" organizzata dall'ambasciata al Serena Hotel di Islamabad per il 2 giugno c'erano centinaia di invitati, tra cui quattro ministri pachistani e diversi politici stipati in due sale. Ad allietare la serata c'era una brava cantante italiana, Silvia Boreale, che si e' esibita in un repertorio di classici, compreso il 'ballo del tuca tuca', un po' azzardato ma pocho pachistani penso abbiano compreso le parole. Il buffet era ovviamente di cucina italiana con vini rossi e bianchi. Nelle sale c'erano anche alcuni sponsor, tra cui Piaggio, con delle Vespe d'epoca e Renato Balestra con dei manichini. In un angolo anche dei pannelli su progetti di cooperazione allo sviluppo. E poi anche un carabiniere in alta uniforme molto ricercato dalle signore per i selfie.
Il neo ambasciatore Stefano Pontecorvo, che aveva seguito tutta la vicenda maro' nella sua veste di consigliere diplomatico del ministero della Difesa, era su un palco a salutare gli ospiti e a posare per le foto. Sembrava anche lui molto orgoglioso di tanta accoglienza.
Purtroppo sono arrivata tardi per il taglio della torta, ma ho trovato una foto in questo articolo dove si evidenza anche l'abito verde della moglie dell'ambasciatore in omaggio al Paese mussulmano.
Un organizzatore mi ha detto che rispetto agli anni precedenti questa reception era "un po' sottotono'per numero di invitati . A me e' sembrata una mega celebrazione come era a Delhi dieci annii fa in tempi di 'vacche grasse' quando si faceva venire anche una banda militare da Roma...ma altri tempi.
In coincidenza con il 2 giugno, come penso sia abitudine in tutti i Paesi, l'ambasciata ha comprato anche una speciale sul quotidiano The Dawn in cui leggo del progetto di coltivazione delle olive nei distretti tribali del nord ovest e in Baluchistan, una bella idea per portare lavoro e soprattutto pace nelle terre dei talebani. Peccato che come al solito questi progetti non trovino alcun spazio sui media italiani che si ricordano dl Pakistan soltanto quando ci sono gli attentati.
Vista dall'altra parte del confine, la Festa della Repubblica ha tutto un altro aspetto. Ormai abituata a quattro anni di 'guerra fredda' con l'India per via dell'arresto dei due maro' sulla petroliera Enrica Lexie, avevo dimenticato della simpatia che l'Italia gode all'estero. A New Delhi le celebrazioni ufficiali sono state sospese, E' rimasto solo un 'vin d'honneur' nella residenza dell'ambasciatore per la comunita' italiana.
Invece alla "grand reception" organizzata dall'ambasciata al Serena Hotel di Islamabad per il 2 giugno c'erano centinaia di invitati, tra cui quattro ministri pachistani e diversi politici stipati in due sale. Ad allietare la serata c'era una brava cantante italiana, Silvia Boreale, che si e' esibita in un repertorio di classici, compreso il 'ballo del tuca tuca', un po' azzardato ma pocho pachistani penso abbiano compreso le parole. Il buffet era ovviamente di cucina italiana con vini rossi e bianchi. Nelle sale c'erano anche alcuni sponsor, tra cui Piaggio, con delle Vespe d'epoca e Renato Balestra con dei manichini. In un angolo anche dei pannelli su progetti di cooperazione allo sviluppo. E poi anche un carabiniere in alta uniforme molto ricercato dalle signore per i selfie.
Il neo ambasciatore Stefano Pontecorvo, che aveva seguito tutta la vicenda maro' nella sua veste di consigliere diplomatico del ministero della Difesa, era su un palco a salutare gli ospiti e a posare per le foto. Sembrava anche lui molto orgoglioso di tanta accoglienza.
Purtroppo sono arrivata tardi per il taglio della torta, ma ho trovato una foto in questo articolo dove si evidenza anche l'abito verde della moglie dell'ambasciatore in omaggio al Paese mussulmano.
Un organizzatore mi ha detto che rispetto agli anni precedenti questa reception era "un po' sottotono'per numero di invitati . A me e' sembrata una mega celebrazione come era a Delhi dieci annii fa in tempi di 'vacche grasse' quando si faceva venire anche una banda militare da Roma...ma altri tempi.
In coincidenza con il 2 giugno, come penso sia abitudine in tutti i Paesi, l'ambasciata ha comprato anche una speciale sul quotidiano The Dawn in cui leggo del progetto di coltivazione delle olive nei distretti tribali del nord ovest e in Baluchistan, una bella idea per portare lavoro e soprattutto pace nelle terre dei talebani. Peccato che come al solito questi progetti non trovino alcun spazio sui media italiani che si ricordano dl Pakistan soltanto quando ci sono gli attentati.
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