Diario da Istanbul/1 - Spariti i turisti per le bombe, ho la citta' a disposizione

Istanbul,  10 giugno 2016 

    Non ci sono turisti a Istanbul. La strage di turisti tedeschi a gennaio davanti alla Moschea Blu ha azzerato il turismo. L'attentato di un paio di giorni fa contro la polizia ha poi assestato il colpo di grazia defiitivo. Soli pochi intrepidi fatalisti si avventurano ormai da queste parti con la guerra alle porte e 3 milioi di profughi siriani (che non si vedono qui).
   Il vantaggio e' che si ha quindi l'intera offerta turistica a propria disposizione, Non sono mai stata a Istanbul, ma penso che in tempi normali ci dovevano essere folle di stranieri, Lo deduco dallle transenne per gestire immaginarie file all'ingresso della Mosche Blu e dalla quantita'  enorme di ristoranti e kebaberie nei pressi dei monumenti. Adesso con il Ramadan alla sera sono pieni di gente del posto.
    Al museo archeologico, che e' nel complesso del palazzo del sultano Topkaki, ero praticamente da sola, L'ostello "Cherry" dove sono a Sultanahmet, un bellissimo palazzo antico con terrazza gestito da due donne un po' alternative, e' semivuoto,  Idem per i traghetti che fanno il giro del Bosforo o che vanno alle Prince Islands sul Mar di Marmara.
    Mi dicono che le perdite sono state del 30% dall'inizio dell'anno. Non so se si riprenderanno con la stagione estiva,
   La tensione c'e' e si vede dalla presenza della polizia, Oggi ho passato un po' di tempo seduta su una panchina dove lo scorso 12 gennaio un kamikaze, pare un militante dell'Isis, si e' fatto  esplodere, E' stato davanti all'obelisco egizio che l'imperatore Teodosio fece portare a Costantinopoli per ornare l'ippodromo.
   Ogni tanto davanti al monumento si fermava qualche gruppo. Immaginavo l'attentatore con pesante giubbotto che si lanciava nel mezzo e che si faceva esplodere. Sul web ci sono delle foto con i cadaveri a terra orribilmente mutilati. Chissa', anche sulla panchina dove mi sono seduta, molto probabilmente e' finito qualche brandello di carne.,,,
   Ho visto gli attacchi suicidi di Gerusalemme e Tel Aviv a meta' anni Novanta, poi quelli a Colombo delle Tigri Tamil,  ai mercati di New Delhi e contro la processione di Benazir Bhutto a Karachi. Cambia il palcoscenico, ma il copione della  carneficina e' sempre lo stesso. Purtroppo da noi in Europa la memoria e' corta, sono decenni che la gente muore di terrorismo in Medio Oriente e Asia.

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