Gli elicotteri Agusta infiammano la campagna elettorale, un nuovo "Bofors" per i Gandhi. E se fosse vero il patto segreto con Italia su rientro del maro' Girone?

New Delhi, 7 maggio 2016
   Probabilmente pochi se ne sono accorti, ma in India da una decina di giorni non si fa altro che parlare dello scandalo delle mazzette sulla commessa dei 12 elicotteri AgustaWestland vinta nel 2010 alla Difesa indiana.
   Lo so che da noi 50 milioni di euro di tangeni su un’affare che valeva dieci volte tanto forse non sono neppure notizia...ma non capisco il disinteressse dei media italiani. A meno che non se ne voglia parlare perche’ si teme possa ledere immagine di Finmeccanica.
    In India lo scandalo aveva gia’ fatto scalpore due anni fa quando c’e’stato il processo di primo grado a Busto Arsizio contro gli ex vertici Orsi e Spagnolini che furono all’epoca assolti dalle accuse di corruzione internazionale. In quel processo il governo indiano si era costituito parte civile e quindi aveva avuto accesso a tutti i documenti.
    Adesso la Corte d’Appello ha rovesciato la sentenza e ha riconosciuto Orsi e Spagnolini colpevoli per le mazzette veicolate atttraverso dei mediatori e delle aziende fantasma in Tunisia.
    Quindi giustamente l’India vuole capire a chi sono andati i soldi. Se si puniscono i corruttori, bisogna anche punire i corrotti.
    Tra i principali accusati c’e’ un ex ammiraglio, Tyagi, che in questi giorni e’ interrogato dalla polizia del Cbi a New Delhi e un avvocato sempre della capitale che era amico di Finmeccanica.
    E poi dalle prove incluse nel verdetto della Corte di Appello di Milano ci sono dei fogli manoscritti e lettere del mediatore britannnico Christian Michel dove si tira in ballo la famiglia Gandhi. In particolare Sonia e’ descritta come la ‘forza trainante’ dietro i Vip,che sono le personalita' politche a cui erano destinati gli elicotteri. Soltanto tre velivoli sono stati consegnati prima che venisse cancellato il contratto. Ora sembra che i tre costosi e sofisticati elicotteri siano abbandonati in una base militare di Delhi.
   La citazione della Gandhi e anche di un certo AP (identificato come il suo segretario e parlametare Ahmed Patel) ha scatenato un putiferio politico. Siamo in periodo elettorale, tanto per cambiare, ma sono le prime elezioni importanti per Narendra Modi dopo due anni di governo.
    Si sa che il leader della destra Modi sogna di annientare la ‘bestia nera’ Sonia e quindi il partito del Congresso che, seppur ridotto ai minimi storici, da’ ancora fastidio perche’ fa ostruzionismo in Parlamento. Le mazzette sugli elicotteri di Agusta sono quindi arrivati a fagiuolo.
    Lo scandalo poi ricorda un po’ quello del 1987 dei cannoni svedesi Bofors. All’epoca emerse che un manager italiano della SnamProgetti, Ottavio Quattrocchi (ora defunto) aveva svolto il ruolo di mediatore tra la famiglia Gandhi e la societa’ fornitrice. La storia costo’ la testa a Rajiv Gadhi, marito di Sonia (assassinato poco dopo) che fu costretto alle dimissioni, anche se non e’ mai stata provata la corruzione. Quattrocchi era un assiduo frequentatore della famiglia Gandhi.
    Anche se non ci sonno state le prove, il caso Bofors e’ sempre stato un tallone di Achille per l’italiana Sonia. E di fatti il Bjp ci va a nozze e in Parlamento ha lanciato un durissimo attacco.
    Ma c’e’ un altro elemento un po’ inquietante. Nell’inchiesta di due anni fa il nome di Sonia non era spuntato, adesso invece e’ tra le carte incluse nella sentenza.
    E c’e’ la coincidenza con l’okey del tribunale dell’Aja al rientro del maro’ Girone ancche se subordinato alla Corte Suprema Indiana.

Che sia quindi vero il patto tra Modi e Mattteo Renzi?



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