Mumbai, 20 dicembre 2015
Mi sono portata dietro sulla moto "L'Odore dell'India" di Pier Paolo Pasolini per rileggerlo e vedere che effetto faceva nell''India che io ho davanti agli occhi in questo viaggio. E' stato scritto nel 1961 durante il suo celebre viaggio con Alberto Moravia e Elsa Morante. Oggi non si ritrova piu' la tremenda miseria da lui descritta a Calcutta o a Cochin, ma alcune pagine sono ancora oggi le migliori in assoluto per descrivere certi stati d'animo che un occidendale prova di fronte alle mille contraddizione di questo Paese.
Il libro si chiude con la descrizione delle pire di Benares e con questa frase che voglio ricordare qui:
"Cosi', confortati dal tepore, sogguardiamo piu' da vicino quei poveri morti che bruciano senza dare fastidio a nessuno. Mai, in nessun posto, in tutto il nostro soggiorno indiano, abbiamo provato un cosi' profondo senso di comunione e, quasi, di gioia".
Mi sono portata dietro sulla moto "L'Odore dell'India" di Pier Paolo Pasolini per rileggerlo e vedere che effetto faceva nell''India che io ho davanti agli occhi in questo viaggio. E' stato scritto nel 1961 durante il suo celebre viaggio con Alberto Moravia e Elsa Morante. Oggi non si ritrova piu' la tremenda miseria da lui descritta a Calcutta o a Cochin, ma alcune pagine sono ancora oggi le migliori in assoluto per descrivere certi stati d'animo che un occidendale prova di fronte alle mille contraddizione di questo Paese.
Il libro si chiude con la descrizione delle pire di Benares e con questa frase che voglio ricordare qui:
"Cosi', confortati dal tepore, sogguardiamo piu' da vicino quei poveri morti che bruciano senza dare fastidio a nessuno. Mai, in nessun posto, in tutto il nostro soggiorno indiano, abbiamo provato un cosi' profondo senso di comunione e, quasi, di gioia".
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