New Delhi, 28 ottobre 2015
In questi giorni penso che New Delhi abbia superato ogni primato non solo di inquinamento e caos, ma di decenza. Non parlo delle violenze sessuali ma parlo della presenza di dittatori, signori della guerre, monarchi assoluti e altri personaggi discutibili che sono arrivati per il summit India-Africa.
Per l’evento sono presenti oltre 50 Paesi, praticamente tutti gli africani, un record. La stampa indiana ricorda che non si vedevano così tanti leader da una riunione del movimento dei Non Allineati di 30 anni fa. Altri tempi, c'erano i blocchi e l'India era nell'influenza russa.
L’intento dell’India è sempre stato quello, di essere una forza trainante per il terzomondismo, anche se non va più di moda adesso che siamo nell’era del jihadismo. In gioco ci sono anche i favori per entrare nel Consiglio di Sicurezza Onu allargato, ma la voglia di guidare gli sfigati della Terra è rimasta. Ed è anche una buona idea, onestamente.
Mi immagino tutti i litigiosi leader africani spalla a spalla. C’è Robert Mugabe dello Zimbabwe che oggi ha incontrato l'infaticabile Modi. Il celebre re dello Swaziland...che ha 15 mogli e 30 figli, altri che non ho mai sentito nominare. Stasera arriva il sudanese Omar al-Bashir, ricercato per il genocidio del Darfur. Poi ci sono una sfilza di sovrani che non penso proprio siano campioni di diritti umani. Non me ne intendo di cose africane, ma dal numero di guerre e colpi di Stato, penso che bisognerebbe un po’ riflettere soprattutto quando il padrone di casa si vanta di essere la più grande democrazia del mondo.
La presenza di migliaia di delegati, solo il re del Marocco ha una delegazione di 400 persone, è la ‘mazzata’ finale per il traffico di Delhi. La città è ormai allo sbando. E’ una giungla, la polizia è impotente. Il livello di polvere, non solo quella sottile, è pauroso. Demolizioni, cantieri ovunque, buche in strada, spazzatura e combustione di rifiuti. In più tutta la frenesia delle feste di Diwali. Stasera era tutto bloccato in prossimità del Leela, Un inferno.
Il chief minister Arvind Kejriwal, che sara’ onesto ma è un disastro quando deve amministrare una città, si è inventato il 23 ottobre un “car free day” per richiamare l’attenzione sul traffico. E’ stato annunciato con le fanfare e alla fine si è mostrato una penosa ‘photo opportunity’ per lui che si è fatto fotografare in bicicletta.
Il car free day è stato una iniziativa a dir poco ridicola. Io sono sempre interessata a queste cose e l’ho seguito con la speranza di trovare una città finalmente a dimensione umana. Invece no, si è tenuto dalle 7 alle 8 del mattino dal Forte Rosso alla Corte Suprema, sei km appena e neppure totale.. Hanno chiuso solo metà carreggiata. Delle biciclette (sempre i soliti coraggiosi ciclisti) e attivisti dell’Aap, di Kejriwal, hanno sfilato con dei cartelli. Alle 8.30 era finito così che tutti potevano andare con le proprie auto al lavoro o a fare shopping, La circolazione nel "car free day" non è stata disturbata. Un successone.
In questi giorni penso che New Delhi abbia superato ogni primato non solo di inquinamento e caos, ma di decenza. Non parlo delle violenze sessuali ma parlo della presenza di dittatori, signori della guerre, monarchi assoluti e altri personaggi discutibili che sono arrivati per il summit India-Africa.
Per l’evento sono presenti oltre 50 Paesi, praticamente tutti gli africani, un record. La stampa indiana ricorda che non si vedevano così tanti leader da una riunione del movimento dei Non Allineati di 30 anni fa. Altri tempi, c'erano i blocchi e l'India era nell'influenza russa.
L’intento dell’India è sempre stato quello, di essere una forza trainante per il terzomondismo, anche se non va più di moda adesso che siamo nell’era del jihadismo. In gioco ci sono anche i favori per entrare nel Consiglio di Sicurezza Onu allargato, ma la voglia di guidare gli sfigati della Terra è rimasta. Ed è anche una buona idea, onestamente.
Mi immagino tutti i litigiosi leader africani spalla a spalla. C’è Robert Mugabe dello Zimbabwe che oggi ha incontrato l'infaticabile Modi. Il celebre re dello Swaziland...che ha 15 mogli e 30 figli, altri che non ho mai sentito nominare. Stasera arriva il sudanese Omar al-Bashir, ricercato per il genocidio del Darfur. Poi ci sono una sfilza di sovrani che non penso proprio siano campioni di diritti umani. Non me ne intendo di cose africane, ma dal numero di guerre e colpi di Stato, penso che bisognerebbe un po’ riflettere soprattutto quando il padrone di casa si vanta di essere la più grande democrazia del mondo.
La presenza di migliaia di delegati, solo il re del Marocco ha una delegazione di 400 persone, è la ‘mazzata’ finale per il traffico di Delhi. La città è ormai allo sbando. E’ una giungla, la polizia è impotente. Il livello di polvere, non solo quella sottile, è pauroso. Demolizioni, cantieri ovunque, buche in strada, spazzatura e combustione di rifiuti. In più tutta la frenesia delle feste di Diwali. Stasera era tutto bloccato in prossimità del Leela, Un inferno.
Il chief minister Arvind Kejriwal, che sara’ onesto ma è un disastro quando deve amministrare una città, si è inventato il 23 ottobre un “car free day” per richiamare l’attenzione sul traffico. E’ stato annunciato con le fanfare e alla fine si è mostrato una penosa ‘photo opportunity’ per lui che si è fatto fotografare in bicicletta.
Il car free day è stato una iniziativa a dir poco ridicola. Io sono sempre interessata a queste cose e l’ho seguito con la speranza di trovare una città finalmente a dimensione umana. Invece no, si è tenuto dalle 7 alle 8 del mattino dal Forte Rosso alla Corte Suprema, sei km appena e neppure totale.. Hanno chiuso solo metà carreggiata. Delle biciclette (sempre i soliti coraggiosi ciclisti) e attivisti dell’Aap, di Kejriwal, hanno sfilato con dei cartelli. Alle 8.30 era finito così che tutti potevano andare con le proprie auto al lavoro o a fare shopping, La circolazione nel "car free day" non è stata disturbata. Un successone.
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