VERSO LE INDIE - Ancorati a Port Said, sulla griglia di partenza per canale di Suez

A bordo della CMA CGM MEDEA, 28 settembre 2015
   Oggi e’ il compleanno di mia figlia Simona. Dopo la partenza da Beirut, che ho visto dalla plancia di comando mezza addormentata, sono andata sul ponte principale a cercare una foto con il numero 19. Ne ho fatta nel settore 19 della stiva dei container con una grata che serve da presa d’aria un po’ arruginita.
   
Ho inaugurato una serie fotografica di frammenti, bocchettoni, scritte, estintori, ganci dei montacarichi, cime abbandonate, maniglie, sigilli dei container. La Medea ‘vista da vicino’. Gia’, la Medea. Fa parte della classe ‘opera’”, che fino a pochi anni fa erano le ammiraglie della flotta della CMA CGM, circa 400 navi. Ha una stazza di 107 tonnellate e puo’ portare un massimo di 9415 container (Teu). Ora e’ “sottopeso”, ne carica soltanto 6634. Quando e’ stata varata nel 2006 a Le Havre era una delle piu’ grandi e moderne, ma ora e’ considerata come una portacontainer di “medie dimensioni”. Una signora di mezza eta’ insomma che comincia a mostrare i segni della vecchiaia. Rido pensando al mio passeggero che si e’ portato da vedere “Medea” di Pasolini...per l’occasione.
    Poi mi sono messa a dormire sul “materasso”di corde, ma a un certo punto sono arrivati gli operai a preparare il ponte per l’ancoraggio di stasera davanti a Port Said. Stiamo andando abbastanza veloce e ci arriveremo per le 9 o le 10. Quindi c’e’ la possibilita’ che si attraversi il canale di notte. Sulla prua, dove c’e’ il mio posto preferito, e’ stato piazzato un enorme faro. C’e’ un po’di tensione oggi tra i meccanici. Si era rotta anche una gru che serve per tirare su i “canottieri” che sono dei marinai specializzati nell’ormeggio rapido che intervengono nel caso di emergenza, per esempio se c’e’ una nave in panne in mezzo al canale.
   Dopo cena, salgo quindi sul ponte di comando per vedere che succede. Si vedono le luci della costa, forse anche Alessandria d’Egitto, siamo davanti alla costa a circa 10 miglia. La radio e’ collegata con la sala di controllo di Port Said che chiede a ognuno di dichiararsi, come si fa sempre quando si arriva in porto. L’ufficiale dice che la Medea ha 34 persone a bordo, compresi due passeggeri... e 6634 container.

    Quando arriviamo nella rada, facciamo un giro su noi stessi per “metterci contro vento”, proprio come a vela, e poi diamo alla fonda. Purtroppo quando il capitano ha ordinato di gettare le ancore (sono due) ero fuori su una delle estremita’ della passerella e non ho sentito il comando. Ho solo sentito un rombo a prua e ho visto un grande polverone. Quanto avrei dato per vedere le enormi catene e poi le cime srotolarsi. Il comandante e’ uscito per controllare se eravamo fermi. Di nuovo..proprio come una barca a vela. Sherzando gli ho detto che per vedere se si e’ fermi si sputa nell’acqua...
    Poi sono state accese tutte le luci del ‘chateaux’ e fermati i motori. L’ufficiale rumeno, Mihaita, ha detto che forse ci diranno di partire verso le 4. Prima le navi militari, poi le portacointainer, quelle che portano i veicoli e quindi le petroliere. Vicino a noi, come portacontainer, c’e’ una Maersk, Estelle, che e’ piu’ grande di larghezza (56 metri e 397 di lunghezza, puo’ portare 11 mila container) e una MCS, Candice.
   Mi immagino la rada di Port Said come una griglia di partenza per le F1 oppure come un grande parcheggio dove ci si guarda di cagnesco. Penso anche che tra poche ore lascero’ il Mediterraneo, il mare nostrum...

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