New Delhi, 24 aprile 2015
Improvvisamente i partiti indiani hanno scoperto i contadini ovvero il 60% circa della popolazione. Da qualche giorno non si parla d’altro, di piogge che hanno rovinato i raccolti, di contadini che si suicidano, del monsone che sara’ insufficiente e della nuova legge che rende piu’ facile gli espropri delle terre per costruire fabbriche e infrastrutture.
Ma di quali ‘contadini’ stiamo parlando? Di quelli in Punajb, che sono sicuramente piu’ ricchi di molti manovali che si vedono a New Delhi? Di quelli del Maharashtra disperati a causa degli strozzini e della corruzione? O di quelli del Rajasthan, dove nessuno ci capisce piu’ nulla, perche’ un tempo c’era la siccita’ e la desertificazione, mentre negli ultimi due anni c’e’stata un’abbondanza di piogge. Purtroppo le piogge di meta’ marzo sono coincise con la raccolta primaverile (‘rabi’). Ma non e’ chiaro - manco al governo che ha annunciato i risarcimenti - quale sia l’entita’ dei danni. Le cifre delle perdite dei raccolti di grano, mostarda, ecc sono state riviste al ribasso ad aprile.
Mi viene poi il sospetto che i contadini che in questi giorni hanno manifestato a New Delhi nnon siano autentici. Quelli che c’erano domenica al ‘kisan rally’ di Rahul Gandhi, che ha segnato il ritorno al lavoro del figlio di Sonia dopo un quasi due mesi di vacanza, sembravano degli attivisti del Congresso, di quelli che usano per riempire le arene. L’oggetto della protesta era il Land Acquisition Bill, ma pochi sapevano cosa era. Io c’ero e non ho visto o sentito nessuna specifica rimostranza, tipo ‘ho perso il raccolto’ oppure ‘mi hanno rubato la terra’.
Il colmo e’ stato poi il suicidio del contadino di mercoledi’ che si e’ impiccato a un albero di neem al Jantar Mantar durante un comizio del chief minister Arvind Kejriwal, il leader del Partito dell’Uomo Comune (Aap). Tra l'altro mi chiedo perche' mai uno che governa la metropoli piu' inquinata del mondo debba occuparsi di contadini, invece di pensare a rendere piu' vivibile la citta'.
Ha lasciato un biglietto in cui si lamenta perche’ il padre lo ha ‘disonorato’ dopo che il raccolto e’ andato perso.
Grazie al buon lavoro dei media indiani, e’ venuto fuori che e’ un contadino part-time, che e’ un campione nell’arte di annodare i turbanti (lo ha fatto anche per Clinton) e che probabilmente non voleva manco suicidarsi, ma che e’ stato un incidente. A vedere le foto in effetti mi sembra uno un po’ stravagante. Sembra uscito da un film. L’Aap si e’ beccata una denuncia per mancato soccorso e istigazione al suicidio , e ben gli sta, secondo me, perche’ a quanto pare invece di farlo scendere dall’albero, da sotto la gente lo applaudiva. Insomma non mi sembrava un disperato.
Ovviamente tutta questa enfasi sui suicidi dei contadini fa buon gioco al Congresso perche’ per la prima volta ha una arma affilata contro lo strapotere della destra di Modi. Il Bjp appare sulla difensiva e si vede. Modi e' intervenuto in Parlamento. Dopo gli attacchi vandalici alle chiese e ora i contadini, si sta aprendo qualche crepa nella filosofia degli ‘acce din’ (bei giorni che verranno, cito un tweet di Modi). Ovviamente nessuno si ricorda quanti suicidi ci sono stati in 10 anni di governo del Congresso (11.700 solo nel 2013).
Questo per concludere che purtroppo i contadini in India sono un serbatoio di voti e niente piu’. Invece lo sviluppo del Paese passa proprio da li’, dalla riforma dell’agricoltura, e non dalla costruzione di autostrade.
Ma di quali ‘contadini’ stiamo parlando? Di quelli in Punajb, che sono sicuramente piu’ ricchi di molti manovali che si vedono a New Delhi? Di quelli del Maharashtra disperati a causa degli strozzini e della corruzione? O di quelli del Rajasthan, dove nessuno ci capisce piu’ nulla, perche’ un tempo c’era la siccita’ e la desertificazione, mentre negli ultimi due anni c’e’stata un’abbondanza di piogge. Purtroppo le piogge di meta’ marzo sono coincise con la raccolta primaverile (‘rabi’). Ma non e’ chiaro - manco al governo che ha annunciato i risarcimenti - quale sia l’entita’ dei danni. Le cifre delle perdite dei raccolti di grano, mostarda, ecc sono state riviste al ribasso ad aprile.
Mi viene poi il sospetto che i contadini che in questi giorni hanno manifestato a New Delhi nnon siano autentici. Quelli che c’erano domenica al ‘kisan rally’ di Rahul Gandhi, che ha segnato il ritorno al lavoro del figlio di Sonia dopo un quasi due mesi di vacanza, sembravano degli attivisti del Congresso, di quelli che usano per riempire le arene. L’oggetto della protesta era il Land Acquisition Bill, ma pochi sapevano cosa era. Io c’ero e non ho visto o sentito nessuna specifica rimostranza, tipo ‘ho perso il raccolto’ oppure ‘mi hanno rubato la terra’.
Il colmo e’ stato poi il suicidio del contadino di mercoledi’ che si e’ impiccato a un albero di neem al Jantar Mantar durante un comizio del chief minister Arvind Kejriwal, il leader del Partito dell’Uomo Comune (Aap). Tra l'altro mi chiedo perche' mai uno che governa la metropoli piu' inquinata del mondo debba occuparsi di contadini, invece di pensare a rendere piu' vivibile la citta'.
Ha lasciato un biglietto in cui si lamenta perche’ il padre lo ha ‘disonorato’ dopo che il raccolto e’ andato perso.
Grazie al buon lavoro dei media indiani, e’ venuto fuori che e’ un contadino part-time, che e’ un campione nell’arte di annodare i turbanti (lo ha fatto anche per Clinton) e che probabilmente non voleva manco suicidarsi, ma che e’ stato un incidente. A vedere le foto in effetti mi sembra uno un po’ stravagante. Sembra uscito da un film. L’Aap si e’ beccata una denuncia per mancato soccorso e istigazione al suicidio , e ben gli sta, secondo me, perche’ a quanto pare invece di farlo scendere dall’albero, da sotto la gente lo applaudiva. Insomma non mi sembrava un disperato.
Ovviamente tutta questa enfasi sui suicidi dei contadini fa buon gioco al Congresso perche’ per la prima volta ha una arma affilata contro lo strapotere della destra di Modi. Il Bjp appare sulla difensiva e si vede. Modi e' intervenuto in Parlamento. Dopo gli attacchi vandalici alle chiese e ora i contadini, si sta aprendo qualche crepa nella filosofia degli ‘acce din’ (bei giorni che verranno, cito un tweet di Modi). Ovviamente nessuno si ricorda quanti suicidi ci sono stati in 10 anni di governo del Congresso (11.700 solo nel 2013).
Questo per concludere che purtroppo i contadini in India sono un serbatoio di voti e niente piu’. Invece lo sviluppo del Paese passa proprio da li’, dalla riforma dell’agricoltura, e non dalla costruzione di autostrade.
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