TAMIL NADU/Auroville, un'utopia che dura da 47 anni

Auroville (Pondicherry), 28 febbraio 2015

Oggi e’ il 47esimo anniversario di Auroville (la Citta’ dell’Aurora), la comunita’ spirituale fondata appunto il 28 febbraio 1968 a una decina di chilometri dalla ex colonia francese di Pondicherry, nel Tamil Nadu. L'evento è stato celebrato con un suggestivo falò all'alba davanti al Matrimandir, il grande 'tempio' dorato creato "per sviluppare l'unione con il divino" e che è l'anima della città universale secondo i dettami della della francese Mirra Alfassa detta la Madre, morta nel 1973, e discepola del grande filosofo Aurobindo.
Il progetto di Auroville, promosso da 128 Paesi e sponsorizzato dall’Unesco, prevedeva la creazione di una citta’ dove tutti gli uomini e le donne potessero vivere in armonia, senza proprieta’ privata, denaro e nel completo rispetto dell’ambiente e senza spreco di risorse.  Lo scopo, secondo la ‘costituzione’ di Auroville, e’ di farne un ‘centro di evoluzione accelerata’ dell’umanita’.
Questo insomma la sostanza di questa citta’ utopica nata con la Contestazione del 68 e quindi concepita in un clima storico veramente speciale.

Non solo marò, tre italiani arrestati in India negli ultimi due mesi


Goa, 15 febbraio 2015      Non sono solo i maro’ ad avere dei guai con la giustizia in India. Purtroppo c’e’ una certa reticenza a diffondere certe notizie in Italia, ma ben tre italiani sono stati arrestati negli ultimi due mesi per traffico di stupefacenti in due famose localita’ turistiche indiane.
    Poco prima di Natale, una coppia di giovani di 25 e 21 anni sarebbero (uso il condizionale perche’ potrebbero essere innocenti) pizzicati dalla polizia con oltre 400 grammi di hashish o charas, come la chiamano qui, nell’isola di Havelok, la meta piu’ popolare dell’arcipelago delle Andamane e Nicobare. Sono le isole che si trovano a oltre mille chilometri dalla costa orientale dell’India, vicino alla Thailandia alla Birmania, e solo da pochi anni entrato nei circuiti turistici. La notizia e’ stata riportata dai media locali (leggi qui). 
    Altro caso piu’ clamoroso, anche questo passato sotto silenzio, e’ quello di un 54enne. Vincenzo Rainone, trovato in possesso di ben 30 mila cartine di Lsd in un alloggio di Anjuna, a Goa, l’ex colonia portoghese, questa si’ famosa per le droghe fin dagli Anni Settanta. L’arresto risale a qualche giorno fa (leggi qui). Secondo la polizia e’ un record, mai avevano trovato un quantitativo cosi’ grande di questa celebre droga psichedelica.
    Immagino che questi casi siano seguiti dalle autorita’ italiane che pero’ sono molto restie a divulgare dettagli.
    In tanti anni che sono in India, non sono mai riuscita a capire quanti sono gli italiani in carcere o sotto proccess. Anche prima che scoppiasse il casino dei maro’. Sembra davvero sia un segreto di Stato.  Oppure, mi viene il dubbio, non si vuole far sapere che questi connazionali sono abbandonati a se stessi?

Donne single? Viaggiare in India non è mai stato cosi’ bello

Varkala (Kerala), 13 febbraio 2012

     Viaggiando tra Goa e il Kerala, due delle destinazioni turistiche piu’ gettonate in India, mi sono accorta che non ci sono piu’ donne che viaggiano da sole (e nemmeno con amiche in realta’). La paura delle violenze sessuali, purtroppo amplificata in modo esagerato dalla stampa internazionale, ha creato il panico tra le turiste. E pensare che l’India e’ sempre stata delle mete preferite dalle donne, il cosiddetto ‘turismo rosa’, proprio perche’ era considerata sicura (e secondo me lo e’ancora, soprattutto dal punto di vista della criminalita’ comune).
Questo ha creato una situazione peculiare e decisamente piacevole per chi, come me, viaggia da sola.
    La quasi o totale assenza di donne si vede chiaramente in spiagge come Palolem (sud Goa) o Om Beach (Gokarna - Karnataka). Nei posti dove mi sono fermata ero sempre l’unica viaggiatrice single. Ero piacevolmente circondata quasi sempre da giovani tra i 25 e i 35 anni, la generazione di Facebook e del precariato, non quella mia, degli eroinomani e degli yuppies in carriera. Quindi bravi ragazzi, sportivi, puliti, senza troppe aspettative dal mondo che li circonda, figli di famiglie ‘allargate’, coccolati e (finanziati) da padri e madri pluridivorziate e da una schiera di patrigni e matrigne. E’ bello osservarli, sia dal punto estetico che da quello sociologico. Sono come degli eterni Peter Pan. Molti viaggiano d’inverno in Asia e fanno lavori precari d’estate in Europa. Sono quasi tutti soli, perche’ probabilmente le fidanzate o compagne lavorano...magari hanno un posto fisso che si tengono stretto...in attesa che i Peter Pan crescano.
   Inoltre a Goa, in particolare, sono sparite anche le comitive dei russi che calavano in massa con i charter e che solo raramente interagivano con altri turisti. E’ la conseguenza della crisi del rublo e delle sanzioni contro lo zar Putin.
Sono rimasti pochi, ma buoni insomma. Per di piu’ la crisi in Europa, ha fatto una selezione naturale (brutto dirlo,lo so, ma e’ cosi’) tra i turisti. Quindi qui arrivano soltanto coloro che amano viaggiare in India, fuori dai circuiti turistici ‘tutto compreso’, i praticanti dello ‘slow travel’.   
   Insomma, donne single (e disocccupate) , e’ il momento giusto... 

ARTE/Biennale di Kochi, tra marmisti cinesi e inquietanti vortici d'acqua

Kochi, 12 febbraio 2015

Sono tornata con piacere alla Biennale di Kochi, dopo esserci stata alla prima edizione nel 2012-2013. Quest’anno la rassegna (aperta fino al 29 marzo) e’ dedicata al tema “Whorled Exploration”, ovvero alle esplorazioni scientifiche e pseudoscientifiche del pianeta.
   Devo dire onestamente che molte delle installazioni non mi hanno impressionato particolarmente, mentre sono stata affascinata dai video.
   L’arte contemporanea si sta spostando decisamente sul multimediale, diventa quasi reportage come nel lavoro superlativo di Adrian Paci, albanese che vive a Milano e che ha presentato “The Column”. Un documentario su un gruppo di marmisti cinesi che realizzano una colonna classica commissionata da un cliente europeo mentre sono i viaggio in nave dalla Cina all’Europa.
   Mi e’piaciuto molto anche l’incredibile esperimento dello svizzero Christian Waldvogel che per dimostrare che la “terra non girava con lui” ha convinto un jet dell’esercito elvetico ad andare alla stessa velocita’ di rotazione del globo terrestre ma in direzione contraria.
    Alcuni lavori sono probabilmente conosciuti a un pubblico occidentale (come le ‘lezioni’ di Michel Stevens (Vsauce) sui misteri della vita). Ma non importa. La loro trasposizione nei vecchi edifici dismessi di Fort Kochi, lo storico centro commerciale, e’ assolutamente azzeccata. Da queste stanze, che odorano ancora di spezie, si trafficava con tutto il mondo. La storia del Kerala e’ quella di una globalizzazione ante litteram.


Sempre in tema di spazio e tempo, anche il video del tedesco Mark Formarek, Standard Times (2007). Un’affascinante e inquietante parodia dell’inutilita’ e precarieta’ del lavoro umano (e quindi anche della vita moderna). Degli operai che per 24 ore si affannano a far funzionare un gigantesci orologio ‘manuale’ costruito in prato. Allo scoccare di ogni minuto devono rimuovere le assi per formare nuove cifre con l’ansia di finire in tempo. Assolutamente geniale.

E poi sono stata a bocca aperta davanti a ‘Descension’ di Anish Kapoor, uno degli artisti indiani contemporanei piu’ famosi. Creata apposta per la Biennale. Un vortice (azionato da una potente pompa idraulica) che risucchia dell’acqua nera nella profondita’ della terra. Inquietante, drammatica, misterioso...a me ha ricordato un buco nero che un giorno potrebbe inghiottire il nostro piccolo e fragilissimo pianeta.