New Delhi, 7 gennaio 201
In questo curioso articolo di The Hindu ho trovato la conferma a quello che sospettavo da anni e cioé che i venditori di gelati e di bibite sono dei potenziali spioni al servizio dei servizi indiani di intelligence.
Il caso più clamoroso è quello dei carretti dei gelati davanti all'ambasciata d'Italia nell'enclave diplomatica di Chanyakyapuri. Sono costantemente davanti all'ingresso, tutto il giorno e in qualsiasi stagione. Anche adesso che c'è un nebbione che si taglia con il coltello, i gelatai sono lì davanti con la loro mercanzia. Manco fossero sul lungomare di Iesolo.
Ma a parte il freddo, quello che non capisco è quale tipo di clientela possano avere davanti alle sedi diplomatiche dove raramente si vede qualcuno a piedi, specialmente ora che il rilascio dei visti è gestito in outsourcing e quindi non ci sono piu' le code di una volta.
Io, nella bella stagione, mi fermo a prendere il gelato, di solito un 'chocobar', l'equivalente del pinguino, l'unico che hanno, spesso un ammasso liquefatto e poi ricongelato chissà quante volte. Non hanno quasi mai il resto...e sembrano anche un po' infastiditi dalla richiesta. Insomma si vede che non è davvero il loro mestiere...
In questo curioso articolo di The Hindu ho trovato la conferma a quello che sospettavo da anni e cioé che i venditori di gelati e di bibite sono dei potenziali spioni al servizio dei servizi indiani di intelligence.
Il caso più clamoroso è quello dei carretti dei gelati davanti all'ambasciata d'Italia nell'enclave diplomatica di Chanyakyapuri. Sono costantemente davanti all'ingresso, tutto il giorno e in qualsiasi stagione. Anche adesso che c'è un nebbione che si taglia con il coltello, i gelatai sono lì davanti con la loro mercanzia. Manco fossero sul lungomare di Iesolo.
Ma a parte il freddo, quello che non capisco è quale tipo di clientela possano avere davanti alle sedi diplomatiche dove raramente si vede qualcuno a piedi, specialmente ora che il rilascio dei visti è gestito in outsourcing e quindi non ci sono piu' le code di una volta.
Io, nella bella stagione, mi fermo a prendere il gelato, di solito un 'chocobar', l'equivalente del pinguino, l'unico che hanno, spesso un ammasso liquefatto e poi ricongelato chissà quante volte. Non hanno quasi mai il resto...e sembrano anche un po' infastiditi dalla richiesta. Insomma si vede che non è davvero il loro mestiere...
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