New Delhi, 20 settembre 2014
Il posto più cool di New Delhi? Senza dubbio Social, il nuovo locale di Hauz Khaz Village, il quartiere bohemienne della capitale diventato da qualche anno il luogo di incontro e divertimento per giovani e stranieri.
A quanto ho capito, Social è una caffetteria e ristorante che di sera si trasforma in disco pub. Il principio è di creare un luogo di incontro “off line” (vedi la pubblicita’qui). Quindi grandi tavoli dove ci si siede insieme, salottini, wi fi, prese per la corrente, salette piu’ appartate e ovviamente anche dei banconi bar.
Dalle finestre si vede il laghetto artificialedi Hauz Khas e le tombe dei sultani. Il posto è un dei più belli di New Delhi secondo me. E mi chiedo come possano avere avuto il permesso di aprire dei locali, praticamente a fianco di rovine dell XIII secolo.
Onestamente non mi piace il modo in cui si si sta trasformando Hauz Khaz Village, ma ammetto che il Social è veramente trendy e lo è anche la gente che lo frequenta. E’ la nuova e giovane India, ovviamente quella ricca, ma che nessuno racconta perché di questo Paese purtroppo si raccontano sempre i soliti stereotipi.
L’idea del fondatore, Riyaaz Amlani, e’ seguire il nuovo trend del co-working che, complice la crisi economica e grazie a internet, sta rivoluzionando il nostro modo di lavorare. Basta con l’ufficio, si puo’ lavorare al bar insieme ad altri “colleghi” casuali.
Io stessa, inconsapevolmente, lo pratico da anni. Quante ore ho passato al Barista o a Open Hands (alla scuola americana) a scrivere sul mio laptop tra il chiasso, la musica e con interminabili cappuccini. E quanta gente ho incontrato. Quando entro al Coffee Day di Khan Market o la sensazione di entrare in redazione.
Il concetto in fondo è molto vecchio... Si pensi ai caffe’ parigini dove si incontravano artisti e intellettuali.
Ma il bello qui è che alla sera, il 'co-ufficio' si trasforma in disco pub e invece dei caffe’ compaiono birre e cocktail serviti in bicchieri alti mezzo metro con diverse cannucce, anche qui per socializzare.
Come dicevo prima, Hauz Khaz e’ diventato il posto di ritrovo per eccellenza. C’è una corsa ad aprire ristoranti, negozi e pub alla moda, ovviamente senza un minimo di criterio estetico e soprattutto norme di sicurezza. Se lo si guarda bene, oltre le insegne e le vetrine, il posto è una baraccopoli. I locali sono incastrati l’uno dentro l’altro che si fa fatica a capire dove si entra. Molti hanno come accesso delle scalette minuscole in barba a qualsiasi norma antincendio.
Poi, puntuali a mezzanotte e mezza, arrivano le camionette della polizia a far rispettare l’ordine di chiusura. Tutti a dormire. E’ bello vedere la fiumana di ragazzi indiani e non indiani, barcollanti, in strada, che a malavoglia tornano a casa.
Il posto più cool di New Delhi? Senza dubbio Social, il nuovo locale di Hauz Khaz Village, il quartiere bohemienne della capitale diventato da qualche anno il luogo di incontro e divertimento per giovani e stranieri.
A quanto ho capito, Social è una caffetteria e ristorante che di sera si trasforma in disco pub. Il principio è di creare un luogo di incontro “off line” (vedi la pubblicita’qui). Quindi grandi tavoli dove ci si siede insieme, salottini, wi fi, prese per la corrente, salette piu’ appartate e ovviamente anche dei banconi bar.
Dalle finestre si vede il laghetto artificialedi Hauz Khas e le tombe dei sultani. Il posto è un dei più belli di New Delhi secondo me. E mi chiedo come possano avere avuto il permesso di aprire dei locali, praticamente a fianco di rovine dell XIII secolo.
Onestamente non mi piace il modo in cui si si sta trasformando Hauz Khaz Village, ma ammetto che il Social è veramente trendy e lo è anche la gente che lo frequenta. E’ la nuova e giovane India, ovviamente quella ricca, ma che nessuno racconta perché di questo Paese purtroppo si raccontano sempre i soliti stereotipi.
L’idea del fondatore, Riyaaz Amlani, e’ seguire il nuovo trend del co-working che, complice la crisi economica e grazie a internet, sta rivoluzionando il nostro modo di lavorare. Basta con l’ufficio, si puo’ lavorare al bar insieme ad altri “colleghi” casuali.
Io stessa, inconsapevolmente, lo pratico da anni. Quante ore ho passato al Barista o a Open Hands (alla scuola americana) a scrivere sul mio laptop tra il chiasso, la musica e con interminabili cappuccini. E quanta gente ho incontrato. Quando entro al Coffee Day di Khan Market o la sensazione di entrare in redazione.
Il concetto in fondo è molto vecchio... Si pensi ai caffe’ parigini dove si incontravano artisti e intellettuali.
Ma il bello qui è che alla sera, il 'co-ufficio' si trasforma in disco pub e invece dei caffe’ compaiono birre e cocktail serviti in bicchieri alti mezzo metro con diverse cannucce, anche qui per socializzare.
Come dicevo prima, Hauz Khaz e’ diventato il posto di ritrovo per eccellenza. C’è una corsa ad aprire ristoranti, negozi e pub alla moda, ovviamente senza un minimo di criterio estetico e soprattutto norme di sicurezza. Se lo si guarda bene, oltre le insegne e le vetrine, il posto è una baraccopoli. I locali sono incastrati l’uno dentro l’altro che si fa fatica a capire dove si entra. Molti hanno come accesso delle scalette minuscole in barba a qualsiasi norma antincendio.
Poi, puntuali a mezzanotte e mezza, arrivano le camionette della polizia a far rispettare l’ordine di chiusura. Tutti a dormire. E’ bello vedere la fiumana di ragazzi indiani e non indiani, barcollanti, in strada, che a malavoglia tornano a casa.
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