Rajasthan, come e’ verde la patria dei Maharaja

  Ranakpur, 7 ottobre 2013

   Uno pensa di andare in Rajasthan, la ex gloriosa patria dei Maharaja’ e trovare il deserto, colori sgargianti e un sole che spacca le pietre. E invece no. Sara’ questo monsone, che quest’anno non se ne vuole andare o gli effetti perversi del surriscaldamento del pianeta, ma io un Rajasthan cosi’ ‘’verde’’ non l’avevo mai visto. Alla faccia della desertificazione che avanza. So che a settembre, ci sono ancora delle sporadiche piogge, ma a ottobre di solito il beltempo e’ garantito.
Bacino artificiale nella riserva protetta di Kumbhalgarh 
    E’ da una settimana che sono in Rajasthan e mi sembra di essere nella pianura Padana in autunno. Nuvole basse, foschia e un sole pallido pallido. C’e’ la muffa sui muri ‘’rosa’’ di Jaipur e sugli affreschi delle haveli dello Shekhawati. Il lago di Udaipur sembra quello di Candia Canavese in una mattina di settembre inoltrato con il famoso Lake Palace Hotel che galleggia tra i vapori acquei. Anche il laghetto di Pushkar, la citta’ di Brahma, dove ci si prepara per la fiera annuale dei cammelli, straborda dai ‘’ghat’’ che sono ridotti a pochi scalini. Perfino i ‘’pujari’’, i brahmini che fanno le offerte votive con fiori e noci di cocco, sono spariti. Ci sono pochi turisti a causa della crisi - si lamentano gli albergatori - ma anche pochi devoti indiani. In questi giorni e’ ‘’Navratri’’, la festa di nove giorni che precede Dussheira, dove si bruciano i demoni dello Sri Lanka.
    Ma al ‘’Lake View’’, splendida haveli-guesthouse di Pushkar, che ha una delle piu’ belle verande sul lago, sono sicuri che con la fiera dei cammelli a novembre, arriveranno in massa i turisti.
 

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