New Delhi, 12 Maggio 2013
Non si finisce mai di scoprire posti nuovi a New Delhi. Per caso ho letto un giorno della foresta di Jahanpanah, che confina con Greater Kailash e che e' un vero e proprio polmone verde per il sud di Delhi. La definizione 'foresta' e' davvero reale. Non avrei mai creduto di perdermi nella savana, nel mezzo di una metropolis di 15 milioni di abitanti, tra sentieri pieni di uccelli di ogni tipo e con una sensazione di avventura alla Indiana Jones. Sara' che ci sono andata alle due quando non c'era nessuno. La 'foresta' apre all'alba, dove dicono che sia molto frequentata, e chiude alle 10 per poi riaprire alle 16 seguendo le abitudini degli indiani. Io sono arrivata, ignara, alle due del pomeriggio e ho insistito un po' perche' mi facessero entrare. Ero anche in bici che penso vietata, ma data l'estensione del parco, non avevo davvero voglia a quell'ora di massima calura di avventurarmi a piedi.
Dentro c'e' un percorso jogging di sette chilometri, che sono tre volte quello del Lodi Garden o di Deer Park. Cose da duri insomma. Di fatti si allenano per la maratona.
Sono entrata da un cancello di GK, piu' o meno vicino alla Don Bosco School. Dopo un po' sono spariti i rumori della citta' e mi sono immerse nella natura del bosco, con un po' di apprensione, soprattutto pensando a tutti gli stupri di cui mi sono occupata nei recenti mesi a Delhi. Ma gli unici segni di vita erano scimmie o pavoni...e ovviamente chissa' quanti serpenti....
La foresta prende il nome dalla quarta citta' di Delhi costruita dal sultano Tuglaq nel 1326, leggo su Wikipedia. Jahapanah significa 'rifugio del mondo'' in persiano. La citta', enorme, era fortificata e ci sono ancora le mura visibili in alcune parti. Ma e' difficile capire dove era, perche' ora e' inghiottita dal tessuto urbano. Penso che esistano anche poche informazioni e ricerche su questa citta' che e' stata misteriosamente abbandonata quasi subito dal sultano.
Non si finisce mai di scoprire posti nuovi a New Delhi. Per caso ho letto un giorno della foresta di Jahanpanah, che confina con Greater Kailash e che e' un vero e proprio polmone verde per il sud di Delhi. La definizione 'foresta' e' davvero reale. Non avrei mai creduto di perdermi nella savana, nel mezzo di una metropolis di 15 milioni di abitanti, tra sentieri pieni di uccelli di ogni tipo e con una sensazione di avventura alla Indiana Jones. Sara' che ci sono andata alle due quando non c'era nessuno. La 'foresta' apre all'alba, dove dicono che sia molto frequentata, e chiude alle 10 per poi riaprire alle 16 seguendo le abitudini degli indiani. Io sono arrivata, ignara, alle due del pomeriggio e ho insistito un po' perche' mi facessero entrare. Ero anche in bici che penso vietata, ma data l'estensione del parco, non avevo davvero voglia a quell'ora di massima calura di avventurarmi a piedi.
Dentro c'e' un percorso jogging di sette chilometri, che sono tre volte quello del Lodi Garden o di Deer Park. Cose da duri insomma. Di fatti si allenano per la maratona.
Sono entrata da un cancello di GK, piu' o meno vicino alla Don Bosco School. Dopo un po' sono spariti i rumori della citta' e mi sono immerse nella natura del bosco, con un po' di apprensione, soprattutto pensando a tutti gli stupri di cui mi sono occupata nei recenti mesi a Delhi. Ma gli unici segni di vita erano scimmie o pavoni...e ovviamente chissa' quanti serpenti....
La foresta prende il nome dalla quarta citta' di Delhi costruita dal sultano Tuglaq nel 1326, leggo su Wikipedia. Jahapanah significa 'rifugio del mondo'' in persiano. La citta', enorme, era fortificata e ci sono ancora le mura visibili in alcune parti. Ma e' difficile capire dove era, perche' ora e' inghiottita dal tessuto urbano. Penso che esistano anche poche informazioni e ricerche su questa citta' che e' stata misteriosamente abbandonata quasi subito dal sultano.
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