Visto che stasera Palazzo Chigi ha comunicato che ''e' stata rinviata'' la sentenza dellaCorte Suprema in merito alla legittimita' dell'arresto dei due maro', mi permetto di chiarire un paio di cose perche' come giornalista mi sembra doveroso informare. Purtroppo lo posso fare soltanto sul mio blog.
1 Ho passato gli ultimi due giorni alla Corte Suprema e non c'era nessuna indicazione che il chief justice Altamas Kabir si pronunciasse. Dopo la chiusura del dibattimento a settembre non e' stata fissata alcuna data. Non capisco quindi il ''rinvio'', direi piuttosto un ritardo sui presunti tempi dei verdetti della Corte che sono di tre mesi. Inoltre, il calendario delle udienze viene fissato alcuni giorni prima. Siccome oggi e' stato l'ultimo giorno di lavoro della Corte prima della pausa natalizia e domani, sabato, i giudici non ci sono... non capisco come poteva essere ''imminente'' o ''prima di Natale''. Impossibile tecnicamente. Ho chiesto poi se era possibile che il Kabir decidesse di pronunciarsi durante la chiusura degli uffici, magari aprendo lui la porta della Corte e accendendo le luci. Mi hanno guardata come una pazza.
2 Per quanto ne so, il ministro degli Esteri Salman Khursheed non avrebbe dato alcuna assicurazione ne' al suo omologo Terzi nella telefonata del 4 dicembre, ne' all'ambasciatore Giacomo Sanfelice quando lo ha visto l'altro ieri nel suo ufficio. Il governo non ha nessun potere sui giudici. E anche se ce l'ha, non puo' farlo vedere apertamente accogliendo la richiesta di Roma.
3 Questa e' una considerazione mia: inq uesti giorni ci sono le elezioni in Gujarat, roccaforte della destra, e forse non e' il momento giusto per emettere una sentenza che potrebbe (sottolineo il condizionale) essere favorevole ai maro' perche' in effetti l'omicidio e' avvenuto al di fuori delle acque territoriali indiani.
4 e ultimo. La logica e' che quando si fanno i diktat, del tipo ''vogliamo la sentenza prima di Natale'' , bisogna valutare l'avversario. Se e' uno stato vassallo, tipo il Pakistan con gli Stati Uniti, o la Grecia con la Germania, funziona. Nel caso contrario e' da evitare perche' e' controproducente a meno che non si abbia qualche merce di scambio. Possibile che in Italia, il Paese di Macchiavelli, sia sparita anche la diplomazia?
1 Ho passato gli ultimi due giorni alla Corte Suprema e non c'era nessuna indicazione che il chief justice Altamas Kabir si pronunciasse. Dopo la chiusura del dibattimento a settembre non e' stata fissata alcuna data. Non capisco quindi il ''rinvio'', direi piuttosto un ritardo sui presunti tempi dei verdetti della Corte che sono di tre mesi. Inoltre, il calendario delle udienze viene fissato alcuni giorni prima. Siccome oggi e' stato l'ultimo giorno di lavoro della Corte prima della pausa natalizia e domani, sabato, i giudici non ci sono... non capisco come poteva essere ''imminente'' o ''prima di Natale''. Impossibile tecnicamente. Ho chiesto poi se era possibile che il Kabir decidesse di pronunciarsi durante la chiusura degli uffici, magari aprendo lui la porta della Corte e accendendo le luci. Mi hanno guardata come una pazza.
2 Per quanto ne so, il ministro degli Esteri Salman Khursheed non avrebbe dato alcuna assicurazione ne' al suo omologo Terzi nella telefonata del 4 dicembre, ne' all'ambasciatore Giacomo Sanfelice quando lo ha visto l'altro ieri nel suo ufficio. Il governo non ha nessun potere sui giudici. E anche se ce l'ha, non puo' farlo vedere apertamente accogliendo la richiesta di Roma.
3 Questa e' una considerazione mia: inq uesti giorni ci sono le elezioni in Gujarat, roccaforte della destra, e forse non e' il momento giusto per emettere una sentenza che potrebbe (sottolineo il condizionale) essere favorevole ai maro' perche' in effetti l'omicidio e' avvenuto al di fuori delle acque territoriali indiani.
4 e ultimo. La logica e' che quando si fanno i diktat, del tipo ''vogliamo la sentenza prima di Natale'' , bisogna valutare l'avversario. Se e' uno stato vassallo, tipo il Pakistan con gli Stati Uniti, o la Grecia con la Germania, funziona. Nel caso contrario e' da evitare perche' e' controproducente a meno che non si abbia qualche merce di scambio. Possibile che in Italia, il Paese di Macchiavelli, sia sparita anche la diplomazia?
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