Per fortuna non c'e' solo la commerciale Bollywood in India. Ieri al concorso Osian's Cinefan a New Delhi ho visto l'ultimo film di Anurag Khashyap ''The gangs of Wasseypur''. Dura cinque ore e pare sia il piu' lungo film in hindi. E' stato a Cannes, ma nelle sale indiane e' uscito solo a luglio (la prima parte), mentre la seconda ''puntata'' e' in programma tra un mese. E' con attori sconosciuti e con un budget irrisorio.
E' una sorta di ''Padrino'' all'indiana, con molto trash tipo Pulp Fiction e con una quantita' record di parolacce da bettole mussulmane. Che i sottotitoli traducono sempre allo stesso modo com motherfucker ecc, ma immagino che ci siano un'infinita' di sfumature che solo gli indiani capiscono, forse solo quelli che parlano urdu. E' la storia - vera - della faida tra due famiglie mafiose mussulmane di Wasseypur (ora si trova nello stato centrale del Jarkhand) attraverso 60 anni di storia indiana. Questi clan all'inizio controllano le miniere di carbone e poi si allargano a estorsioni di ogni tipo .
Ho letto che Khashyap, uno che ha scopero il cinema con ''Ladri di Biciclette'' di De Sica, si e' ispirato gli Spaghetti Western. In effetti il film e' comico nella sua ferocia. Il pubblico in sala applaudiva e esultava a ogni ammazzamento come fosse un punto a partita i cricket.
A me ha ricordato un po' un trend gia' seguito nei ''3 idiots'' di Rajkumar Hirani, anche se quest'ultimo rientra nel filone classico di Bollywood ed e' piu' raffinato.
The Gangs e' invece una vera macelleria, (non a caso uno dei clan sono dei macellai di professione), oltre che uno spaccato dell'India profonda, molto profonda, a tal punto da dubitare che sia reale. Anche la storia personale del regista e' troppo assurda (leggi qui) per essere vera. Pero' in effetti, forse proprio da questo suo passato torbidissimo, ha tirato fuori questo film, che e' un capolavoro, perche' in cinque ore non ti lascia un minuto di respiro.
E' una sorta di ''Padrino'' all'indiana, con molto trash tipo Pulp Fiction e con una quantita' record di parolacce da bettole mussulmane. Che i sottotitoli traducono sempre allo stesso modo com motherfucker ecc, ma immagino che ci siano un'infinita' di sfumature che solo gli indiani capiscono, forse solo quelli che parlano urdu. E' la storia - vera - della faida tra due famiglie mafiose mussulmane di Wasseypur (ora si trova nello stato centrale del Jarkhand) attraverso 60 anni di storia indiana. Questi clan all'inizio controllano le miniere di carbone e poi si allargano a estorsioni di ogni tipo .
Ho letto che Khashyap, uno che ha scopero il cinema con ''Ladri di Biciclette'' di De Sica, si e' ispirato gli Spaghetti Western. In effetti il film e' comico nella sua ferocia. Il pubblico in sala applaudiva e esultava a ogni ammazzamento come fosse un punto a partita i cricket.
A me ha ricordato un po' un trend gia' seguito nei ''3 idiots'' di Rajkumar Hirani, anche se quest'ultimo rientra nel filone classico di Bollywood ed e' piu' raffinato.
The Gangs e' invece una vera macelleria, (non a caso uno dei clan sono dei macellai di professione), oltre che uno spaccato dell'India profonda, molto profonda, a tal punto da dubitare che sia reale. Anche la storia personale del regista e' troppo assurda (leggi qui) per essere vera. Pero' in effetti, forse proprio da questo suo passato torbidissimo, ha tirato fuori questo film, che e' un capolavoro, perche' in cinque ore non ti lascia un minuto di respiro.
Nessun commento:
Posta un commento