Ho scoperto un nuovo passatempo che volendo puo'
diventare anche un ramo dell'antropologia culturale. E' l'archeologia
turistica. Si prende una Lonely Planet vecchia di 10 o 20 anni e poi si va a
vedere quello che e' rimasto. Alla scoperta delle civilta' perdute nel cemento,
confini chiusi da guerre, autostrade al posto di sentieri di campagna e ex
jungle trasformate in resort.
Ma il posto e' magico. E' al fondo della spiaggia di Nai Harn (o Nai Han), quella dove c'e' un grande monastero buddista, la piu' bella di Phuket. Non e' facile arrivarci. La strada entra dentro un lussuoso resort, Le Royal Meridien Phuket Yacht Club, ci passa letteralmente sotto dalla parte delle cucine e poi dopo 100 metri sbuca fuori con i portieri in livrea che ti salutono. Ancora 300 metri di stradina in salita e poi si arriva nella baietta di Ao-Sane.
Ovviamente nessuno ci penserebbe mai ad attraversare il resort (anche se la Lonely lo dice) e quindi e' una perla nascosta. Adesso e' bassa stagione e io ero da sola. Dopo la spiaggetta ci sono altri bungalow piu' nuovi e un sacco di rocce pieni di coralli. Un acquario davanti a casa, insomma, dove ogni mattina in apnea e con la maschera mi divertivo a inseguire pesci palla e pesci pappagallo.
La mia Lonely della Thailandia e' del 1999, fine
millennio, e' utile per gli storici. Ma - e qui e' il bello - qualcosa rimane.
E in quel caso allora e' davvero una scoperta della Shangri-La' perduta. Devo
ammettere che in India, dove tutto va piu' piano, non c'e' poi una grande
differenza a viaggiare con guide vecchie di decenni, spesso neppure i prezzi
cambiano. Ma per Phuket il 99% e' storia.
Cercando con il lumicino, ho trovato pero' la
chicca. E' Ao-Sane, una manciata di
vecchi bungalow su una spiaggetta minuscola, molto ''vintage'' si direbbe. I
bungalow sono pieni di termiti, con tubature che perdono e le pareti scrostate (foto).
Ma il posto e' magico. E' al fondo della spiaggia di Nai Harn (o Nai Han), quella dove c'e' un grande monastero buddista, la piu' bella di Phuket. Non e' facile arrivarci. La strada entra dentro un lussuoso resort, Le Royal Meridien Phuket Yacht Club, ci passa letteralmente sotto dalla parte delle cucine e poi dopo 100 metri sbuca fuori con i portieri in livrea che ti salutono. Ancora 300 metri di stradina in salita e poi si arriva nella baietta di Ao-Sane.
Ovviamente nessuno ci penserebbe mai ad attraversare il resort (anche se la Lonely lo dice) e quindi e' una perla nascosta. Adesso e' bassa stagione e io ero da sola. Dopo la spiaggetta ci sono altri bungalow piu' nuovi e un sacco di rocce pieni di coralli. Un acquario davanti a casa, insomma, dove ogni mattina in apnea e con la maschera mi divertivo a inseguire pesci palla e pesci pappagallo.
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