India, forse e' ora di mettere Standard & Poor's nella spazzatura

Guarda caso mentre ieri stavo scrivendo di ''elefante'' caduto, l'agenzia di rating Standard & Poor's pubblicava un rapporto allarmante sull'India ''primo angelo caduto del BRICS'' con beneficio di punto interrogativo. In gergo della finanza americana, gli angeli caduti sono coloro che finiscono nel rating ''spazzatura''.  Il che equivale agli intoccabili per fare un paragone indiano.
Ad appena due mesi dall'ultimo declassamento, i soloni di S&P minacciano l'India di ridurre i suoi titoli di stato a junk bonds con motivazioni piu' politiche che economiche. Accusano infatti il governo indiano di essere guidato da un ''tecnico'', Manmohan Singh, che ha pochi margini di  manovra a causa dell'influenza di Sonia Gandhi, leader della coalizione di maggioranza. La barca indiana non e' solo nel mezzo di una tempesta, quella  causata dall'Eurozona, ma e' anche senza timoniere. Questo il succo dei cervelloni di S&P.
Il giudizio ha scatenato oggi un vespaio di polemiche su televisioni e giornali, e anche ringalluzzito l'opposizione del Bjp che guarda sempre con piu' ottimismo alle elezioni del 2014 anche se la destra indiana non ha ancora un leader sicuro.
Io sono dell'avviso che si sta esagerando. Il governo ha smentito l'allarme di caduta dal ''paradiso'' e ha accusato l'agenzia di ''poca trasparenza''.
Su questo forse ha ragione. Ci siamo forse dimenticati della crisi dei ''subprime'' del 2008 e dei rating AAA di Standard & Poor ai titoli spazzatura? Forse non dovrebbero avere neppure piu' diritto di esistere dopo quello che hanno combinato. Il fatto che stiano ancora a lanciare sentenze (e che qualcuno dia retta) la dice lunga su come il mondo della finanza non sia per nulla cambiato dopo lo shock premonitore di tre anni fa.

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