Mandawa, il piu' frequentato dei posti nello Shekhawati, e' piena zeppa di turisti in questa stagione. Siccome il posto e' piccolo, e' praticamente impossibile fare un passo senza che qualcuno ti chieda se vuoi visitare le haveli, se hai bisogno di un hotel o semplicemente di una guida. E' un po' asfissiante questa finta cortesia. Il Rajasthan non e' di fatti tra i miei posti preferiti in India proprio per questo ''assalto al turista''.
Con una donna da sola e' ancora peggio. A volte rifiuto con gentilezza, altre volte mi scappa la pazienza e rispondo male, soprattutto quando sono concentrata sulle foto e mi bombardano con domande tipo dove sto, con quale mezzo sono arrivata, quando parto, quanti anni ho, dove sono i miei amici, eccetera. Insomma una schedatura che purtroppo non e' quasi mai disinteressata. Ma serve per capire le ''esigenze'' del cliente e offrire quindi servizi su misura.
A Fatehpur (a 30 chilometri da Mandawa), stavo comprando una semplice crema perche mi sono scottata in moto, e sono arrivata al punto da allungare dei soldi a un ragazzo che aveva deciso seguirmi, pur di levarmelo di torno. A volte si offendono perche' in Rajasthan c'e' una mentalita' molto conservatrice e le donne sole vanno protette secondo loro, come per i mussulmani. Ma non avevo altra soluzione. Essere maleducati e' l'unico modo: dopo un po' la voce circola che sono ostile e si limitano a salutarmi da lontano.
La mia irritazione verso questi ''vitelloni'' rajasthani aumenta poi quando ti approcciano parlando in Italiano. Chissa'... quasi sicuramente facevano cosi' anche i vitelloni nostrani con le tedesche a Rimini negli anni Sessanta. Sono estramente scaltri, quasi sempre azzeccano subito la tua nazionalita' appena metti piedi in paese, anche nel caso mio, che non ho autisti, prenotazioni o comitati di accoglienza.
Vorrei poi capire, anzi non-so-cosa-pagherei per sapere chi diavolo e' che ha disseminato qui in India la filastrocca ''Centocinquanta la gallina canta''. Quando viaggio nei posti piu' turistici mi capita con abbastanza frequenza di trovare in giro dei ragazzi giovani che appena ti vedono ripetono la strofa come dei robot, senza peraltro saperne il significato. Penso che in Italia pochissimi bambini conoscano questa vecchia filastrocca...io stessa non me la ricordavo piu' e sono andata a recuperare il testo (eccolo qui) per capire se c'era qualche recondito legame con l'India. Lancio qui un concorso per scoprire le origini della diffusione di ''150 la gallina canta'' nel subcontinente indiano....
Con una donna da sola e' ancora peggio. A volte rifiuto con gentilezza, altre volte mi scappa la pazienza e rispondo male, soprattutto quando sono concentrata sulle foto e mi bombardano con domande tipo dove sto, con quale mezzo sono arrivata, quando parto, quanti anni ho, dove sono i miei amici, eccetera. Insomma una schedatura che purtroppo non e' quasi mai disinteressata. Ma serve per capire le ''esigenze'' del cliente e offrire quindi servizi su misura.
A Fatehpur (a 30 chilometri da Mandawa), stavo comprando una semplice crema perche mi sono scottata in moto, e sono arrivata al punto da allungare dei soldi a un ragazzo che aveva deciso seguirmi, pur di levarmelo di torno. A volte si offendono perche' in Rajasthan c'e' una mentalita' molto conservatrice e le donne sole vanno protette secondo loro, come per i mussulmani. Ma non avevo altra soluzione. Essere maleducati e' l'unico modo: dopo un po' la voce circola che sono ostile e si limitano a salutarmi da lontano.
La mia irritazione verso questi ''vitelloni'' rajasthani aumenta poi quando ti approcciano parlando in Italiano. Chissa'... quasi sicuramente facevano cosi' anche i vitelloni nostrani con le tedesche a Rimini negli anni Sessanta. Sono estramente scaltri, quasi sempre azzeccano subito la tua nazionalita' appena metti piedi in paese, anche nel caso mio, che non ho autisti, prenotazioni o comitati di accoglienza.
Vorrei poi capire, anzi non-so-cosa-pagherei per sapere chi diavolo e' che ha disseminato qui in India la filastrocca ''Centocinquanta la gallina canta''. Quando viaggio nei posti piu' turistici mi capita con abbastanza frequenza di trovare in giro dei ragazzi giovani che appena ti vedono ripetono la strofa come dei robot, senza peraltro saperne il significato. Penso che in Italia pochissimi bambini conoscano questa vecchia filastrocca...io stessa non me la ricordavo piu' e sono andata a recuperare il testo (eccolo qui) per capire se c'era qualche recondito legame con l'India. Lancio qui un concorso per scoprire le origini della diffusione di ''150 la gallina canta'' nel subcontinente indiano....
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