L’altro giorno mia figlia, che fa la terza media, e’ arrivata a casa piena di entusiasmo per un video che aveva visto in classe. ‘Mamma devi assolutamente vederlo, e’ scioccante’. Io credevo qualche cosa di horror. Invece era un video tratto da un sito, Ted.com, a me sconosciuto che parla di invenzioni e nuove idee.
Il filmato e’ una dimostrazione di un aggeggio che pretende di essere il nostro ‘Sesto Senso’. L’inventore, e’ manco a dirlo, un giovane indiano. Si chiama Pranav Mistry, uscito dalla fucina di cervelli dell’IIT che lavora per il Mit. E’ partito dal concetto di collegare il mondo fisico con quello virtuale di internet. E ha inventato un sistema che in parole povere permette di avere sempre un computer proiettato davanti a noi e che possiamo muovere con l’uso delle dita. Se guardiamo un libro, ci fornisce la recensione. Facciamo un riquadro con le mani e viene fuori una foto. Proiettiamo sulle mani una tastiera numerica e telefoniamo. Chiaramente e’ necessaria una connessione internet mobile (e un pacco di soldi visto che costa tantissimo collegarsi alla rete con telefonino).
Non sara’ forse troppo praticabile ora, ma potrebbe essere il futuro della tecnologia informatica e anche del nostro modo di vita. Il sistema ‘touch’ che nel giro di pochi anni ha trasformato telefonini e i-pod, in effetti, indica che stiamo andando in quella direzione.
Io sono un po’ turbata da questo ‘sesto senso’ che secondo me ci impedira’ di usare i primi cinque e soprattutto ci impedira’ di usare il cervello. Ma cosi’ e’. Purtroppo temo che il mio gap tecnologico sia ormai incolmabile.
Il bello pero’ deve ancora arrivare. Quando ho chiesto in quale materia era stato mostrato il video mi ha risposto: ‘e’ stata la professoressa di storia’. ‘E che cosa c’entra la storia con la scienza?’’ domando io ingenua. La replica mi ha lasciato senza fiato: ‘La storia l’abbiamo finita, in questo trimestre studiamo il futuro’’.
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