“Il mio telefonino è 9734695789, chiamami se vuoi la tregua”. Il super ricercato maoista Mallojula Koteshwar Rao, nome di battaglia compagno Kishenji, che sta dando del filo da torcere all’esercito indiano, ha proposto al ministro degli interni PK Chidambaram di chiamarlo al cellulare. Siamo decisamente entrati nell’era della comunicazione globale. E’ già tanto che il capo guerrigliero, in clandestinità da ben 23 anni, non abbia proposto a Chidambaram di chattare su Hotmail. Così vanno le cose nella “misteriosa” quanto controversa operazione militare “Green Hunt” lanciata dal battagliero ministro degli interni contro i maoisti che si nascondono nelle foreste del centro e nord est dell’India (da qui il nome green, non certo perché difende l’ambiente). Di questa guerra interna che l’India sta conducendo, si sa ben poco. Alcuni dicono addirittura che l’offensiva non sia mai stata lanciata. Intanto però i maoisti continuano ad attaccare basi e guarnigioni militari. Poco si sa anche dei maoisti, o naxaliti come sono chiamati, e per quale causa combattono. Sono rivoluzionari Robin Hood che lottano per i contadini senza terra e contro le multinazionali delle ricche miniere dell’Orissa e Jharkhand? Oppure sono dei semplici briganti? O ancora sono dei comunisti più radicali che ce l’hanno con i compagni bengalesi che sono al potere? Comunque sia Mao c’entrerebbe ben poco.
Il bello è che prima che Kishenji fornisse il suo numero di telefonino pregando di chiamare alle 17 di mercoledì, il ministro Chidambaram a sua volta aveva dato il suo numero di fax invitando i maoisti ad arrendersi.
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