2012, non c’è posto per gli indiani (e italiani)
Sono andata a vedere 2012, l’ultimo cataclisma fantascientifico sul grande schermo, che questa volta fa morire l’intera umanità in giganteschi terremoti e tsunami. Si salvano qualche migliaio di persone, più o meno, tra cui uomini politici, scienziati, facoltosi russi, gli operai cinesi che hanno costruito le “arche” e una famiglia tibetana. Come negli altri film di Emmerich, il regista delle apocalissi, mi diverte vedere il posto e ruolo riservato alle varie nazionalità. Gli americani ovviamente sono sempre quelli più potenti, ma per la prima volta compare anche il G8 (che è stato ora è stato scavalcato dal G20, ma al tempo delle riprese era ancora il principale forum). Solo le otto nazioni più potenti della terra vengono messe al corrente della fine del mondo. La Cina – superpotenza emergente – avrà il compito di preparare il piano di fuga e costruire le indistruttibili “arche” sotto la supervisione Usa e con i soldi dei ricconi che per salvarsi sborsano un miliardo di dollari a posto (solo?). Però i cinesi sono dipinti come “cattivi”, primo perché picchiano e deportano dei tibetani e secondo perché vorrebbero lasciare a terra gli operai che hanno costruito l’arca. I russi come al solito vengono dipinti come rozzi donnaioli senza scrupoli e convinti che con i soldi si possa comprare tutto. Poi c’è l’assoluta novità: per la prima volta vengono riconosciute le conoscenze e capacità scientifiche dell’India. Il primo a scoprire gli effetti di un’esplosione solare sulla crosta terrestre è un astrofisico indiano, a cui viene promesso un posto sull’arca, ma poi viene bidonato dagli americani e con lui la sua famigliola. In effetti è quello che sta avvenendo, gli americani sfruttano i cervelli indiani a poco prezzo e non mostrano nessuna riconoscenza. Messaggio per Manmohan Singh: non ti fidare di Obama. Per di più l’India e anche l’Himalaya spariscono dalle cartine geografiche insieme al resto delle terre emerse eccetto l’Africa (altro messaggio). Tutti i leader del G8 si salvano, a parte il presidente Usa che rimane a terra per solidarietà con i suoi connazionali e…indovinate chi altri? L’italiano che assiste insieme al Papa alla distruzione di piazza San Pietro. Forse Hollywood ha tentato di fare una rivalutazione dell'immagine di Berlusconi oppure non lo volevano sull’arca?
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