Salviamo Khan Chacha!
Uno dei miei posti preferiti al Khan Market è stato costretto a chiudere i battenti per una disputa immobiliare. La “kebaberia” Khan Chacha, un bugigattolo gestito da una famiglia musulmana, molto popolare tra i giovani e meno-giovani-ma-squattrinati come me, era uno dei pochi sopravissuti all’avanzata dei negozi di lusso e ristoranti superfighi del mercato più costoso di Delhi. D'altronde come possibile vendere panini di kebab a 35 rupie in un posto dove gli affitti sono come sulla Fifth Avenue? Però Khan Chacha faceva tendenza, un po’ come Luini, i panzerotti più buoni di Milano, dietro piazza Duomo. Era un posto diciamo, non proprio per i poveri, ma per alternativi, compresi giovani politici come Sachin Pilot o i kashmiri Abdullah, padre e figlio, o l’ecologista Nafisa Ali. Il proprietario dello stabile ha detto che non c’era nessun contratto e ha cacciato su due piedi Banda Hasan e i suoi due figli come è spiegato in questo articolo. Chissà se apriranno altrove? Intanto su Facebook sono già oltre 12 mila i fan di Khan Chacha…salviamolo!
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