Emigrati in India, cornuti e mazziati
Mentre cercavo una cosa sul sito internet del consolato generale italiano a Gerusalemme ho scoperto l’esistenza di una “IT-Card”, una carta sconti per gli emigrati che vogliono andare in vacanza in Italia. Lo chiamano “turismo di ritorno”. Era stata introdotta dal ministero degli esteri ben due anni fa e bisogna richiederla ai consolati di appartenenza. Ma io non ne sapevo nulla. Non solo. Da un minisondaggio tra connazionali ho poi scoperto che neppure loro ne sapevano nulla e trovavano scandaloso che non fossimo stati informati. Ho conservato la fantastica mail di risposta del mio amico siciliano che sta a Jaipur: “Io singeramente non ne sapevo un cazzo, scusami se sono scurrile”. A parte lo smacco professionale per la mia ignoranza come giornalista, ci sono rimasta veramente male. Ma come? Per una volta che si fa qualcosa per gli sfigati di italiani all’estero, manco la fanno sapere! Qualcuno - evidentemente di quelli che non hanno bisogno di sconti quando vanno in Italia - mi ha detto che era una “manovra elettorale”. Altri mi hanno detto che serve a ben poco, c’è una convenzione con Gardaland, gli Autogrill, Hertz… ma anche le ferrovie (qui ci sono le informazioni). Se ho ben capito c’è il 20% di sconto sui treni. “Meglio che un calcio nelle palle” avrebbe detto mio nonno in dialetto piemontese sfoderando la pragmatica saggezza sabauda. Quando sono andata in Italia a Ferragosto come “turista di ritorno” ho speso una fortuna tra Freccia Rossa e eurocity. Mi avrebbe fatto comodo uno sconticino. “Ma tanto dal 31 dicembre la convenzione con TreniItalia scade” mi hanno informata dal consolato di Delhi forse per consolarmi (c’è pure il gioco di parole). Veramente, cornuta e mazziata.
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