Spedizione Himalaya 2008, giorno quarantadue, Srinagar
Da ormai tre giorni a Srinagar è sciopero totale per protestare contro il blocco economico imposto a valle dai nazionalisti indù di Jammu. Le strade sono vuote, i negozi tengono le saracinesche semiabbassate, ma appena passa qualcuno dei leader di Said Ali Geelani le chiudono impauriti come ho visto mentre facevo colazione in una pasticceria di Lal Chowk vicino all’internet cafè CNS. Un ragazzo che incontro mentre ritorno dalla mia ennesima infruttuosa visita al meccanico Honda di Rajbagh mi dice che la serrata è spontanea, ma non ci credo troppo. Ho l’impressione che i negozianti siano minacciati e che come sempre in questi casi la popolazione è ostaggio di complicati giochi politici. Il conglomerato dei separatisti, che si chiama Hurriyat Conference, è spaccato. L’ala più dura guidata dall’anziano e temuto leader Syed Ali Geelani è quella che comanda e che probabilmente non vuole la “normalità” che per il Kashmir significa soprattutto prosperità economica. Da due anni a questa parte i turisti, soprattutto indiani, sono tornati in villeggiatura nella Valley affollando houseboat e shikara e portando un sacco di soldi.
Per farla breve, l’attuale crisi è nata agli inizi di giugno quando il governo locale dello stato di Jammu e Kashmir ha concesso ai pellegrini della grotta di Amarnath, dove c’è lo Shiva linga di ghiaccio, di utilizzare un area di foresta per farne strutture permanenti, tipo bungalow e bagni pubblici. Da oltre due secolo l’area è usata dai pellegrini indù, ma solo nei due mesi estivi della celebrazione. Ovviamente i mussulmani sono andati su tutte le furie e la protesta ha incendiato Srinagar costringendo alla fuga i turisti che erano tantissimi. Ci sono stati anche dei morti. Il governo locale ha fatto immediatamente dietro front, ha revocato l’assegnazione della terra e poi è caduto. New Delhi ha mandato un nuovo prefetto per garantire l’ordine. A quel punto la rabbia è scoppiata tra i nazionalisti indù che hanno preso la revoca come un affronto e che hanno deciso di vendicarsi bloccando la strada nazionale Jammu-Srinagar che è il cordone ombelicale della Valle. Dopo 15 giorni di assedio economico e violenze contro i mussulmani a Jammu (dove la popolazione è mista), i kashmiri hanno perso la pazienza e sono insorti. I ripetuti blocchi stradali hanno causato anche carenza di medicinali, cibo e altri generi, tra cui il famoso pezzo di ricambio del mio scooter che non è mai arrivato.
1 commento:
ciao, i tuoi articoli e le tue foto sono davvero molto interessanti.
Per favore potresti spiegarmi come hai fatto a far apparire le tue foto in quel modo sul blog? usando lo stesso programma ma non ci sono riuscita. Grazie mille
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