Orchha è uno di quei posti sorti dal nulla che vivono quasi esclusivamente di turismo. A pochi chilometri da Jhansi, sulla direttrice ferroviaria tra Delhi e Mumbai e punto di passaggio obbligatorio per la popolarissima Khajuraho, questo villaggio offre una piacevole pausa allo stremato viaggiatore. Internet cafè, massaggi ayuverdici, biciclette in affitto, qualche negozio di souvenir e cibo “continentale”. Ma con tutto il contorno di vacche e di puja nei templi. Tra i palazzi c’è quello dedicato mughal Jahangir, che dalla sua reggia di Agra, è venuto un giorno a Orchha a trovare il maharaja locale Bir Singh Deo, suo alleato favorito. Cosa non si fa per ingraziarsi i potenti! Per compiacere il potente mughal, Bir Singh Deo ha fatto pittare le stanze da letto con affreschi in stile Bundela che sono oggi tra i pochi affreschi rimasti più interessanti, a parte Ajanta.
Orchha è uno di quei posti in cui puoi far trascorrere le giornate senza accorgersi. Si può passeggiare lungo il fiume, dove i bambini si tuffano e gli adulti si insaponano oppure osservare le coppie di sposi giovanissimi che pronunciano il loro sì davanti al tempio rosa-dorato. Mi è capitato perfino di mangiare una thali completamente senza spezie a misura di palato occidentale. I baba ricoperti di fiori e di curcuma rossa davanti al tempio sembrano pagati dall’ufficio turistico del Madhya Pradesh…
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