Quest'anno per natale ho deciso di regalare a mia figlia una giornata in gondola a Venezia che non ha mai visto. Lasciando l'umido grigiore di Delhi sono atterrata nella città della laguna in una splendida giornata il 22 dicembre. Anch'io erano anni che non visitavo Venezia e nel sole d'inverno non l'avevo mai ammirata. I palazzi sul Canal Grande avevano colori sgargianti e nel freddo pungente anche la laguna mi sembrava limpida come acqua sorgiva. Boh, saranno gli effetti dell'India che quando arrivi nel Primo Mondo ti sembra un paradiso. Con sopresa ho anche trovato una città vuota di turisti e di veneziani. I negozi mega addobbati per Natale erano deserti . Tra le bancarelle delle piazze e delle calli fuori dal circuito turistico c'erano pochi passanti frettolosi e intirizziti . Sarà la crisi ho pensato. Poi mi è venuta l'idea di fare il classico giro in gondola concedendomi un lusso che solo giapponesi e americani possono permettersi. Mentre parlavo con il barcaiolo ho sentito un accento inglese familiare. Ho guardato in basso e cosa ti vedo? Una coppia di indiani, sulla cinquantina, che stavano per attraccare. Scendevano dalla gondola con un po' di apprensione, ma avevano la felicità dipinta sul viso. Erano di Noida, ovviamente esponenti della middle class per permettersi una gita a Venezia e anche i 90 euro della gondola. Ci siamo sorpresi entrambi. Loro a trovare me con un cappotto fuori moda da vent'anni che vivo a Safdarjung Enclave e che mostro Venezia a mia figlia come mostrassi il Taj Mahal. E io che per la prima volta vedo gli indiani sotto la veste di turisti stranieri. Ma non erano i soli. E' la nuova India, bellezza. Gli indiani hanno quasi rimpiazzato i giapponesi in laguna...
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