Sonia Gandhi mangia la polenta con formaggio Asiago


In queste settimane New Delhi è avvolta da una cappa di smog e foschia che rende l’aria irrespirabile e trasforma il sole ad un pallido lumicino visibile solo due o tre ore al giorno. Pochi sanno che quando comincia a nevicare sulle pendici dell’Himalaya, l’aria della capitale si fa tagliente e per molti senzatetto purtroppo anche letale. La mancanza di luce e il freddo fanno precipitare il mio morale sotto i tacchi. Lunedì sera mi trovavo a un ricevimento in occasione del concerto tenuto dall’orchestra Teatro Regio di Parma, definita dai giornali indiani “una delle migliori orchestre al mondo”. Che sarà sicuramente vero. Come italiana sono anche orgogliosa di tanta ammirazione.
Ad un certo punto mi sono avvicinata a Paola Maino, una simpatica nonnina veneta che per caso è anche la mamma di Sonia Gandhi e che usa “svernare” a Delhi a casa della figlia. Della vita privata della presidente del Congresso, considerata tra le dieci donne più potenti al mondo, non si sa praticamente nulla. Pochissimi e fortunatissimi giornalisti sono riusciti a intervistarla. Di lei esiste solo una biografia, non autorizzata, che in realtà è basata su un suo libro di memorie dedicato al marito Rajiv e su qualche aneddoto curioso che negli anni è riuscito a superare la spessa cortina di riserbo in cui si è avvolta da quando è scesa in campo per salvare lo storico partito di Nehru e di sua suocera Indira Gandhi. C’è gente che sarebbe pronta a fare carte false per avere qualche pettegolezzo su Sonia.
Non riesco neppure ad immaginare le sue serate in compagnia dell’anziana madre, dei figli e dei nipoti. Di che cosa parleranno? Delle elezioni in Gujarat oppure dell’accordo tra Usa e India sul nucleare pacifico? Domenica Sonia ha festeggiato 62 anni e di sicuro avranno celebrato in famiglia, mentre fuori la residenza ufficiale al numero 10 di Janpat c’era un’intera nazione ad osannarla.
Dopo i soliti convenevoli sulla cena e sui cambi di stagione che affliggono gola e bronchi, un’amica della First Mother si rivolge a me con un tono declamatorio: “vede signora Paola, questa che vede qui è una giornalista, ma in tutti questi anni non mi ha mai chiesto nulla di lei o di sua figlia. Mai una domanda o una curiosità su di voi. Quindi si deve fidare di lei, non è come gli altri giornalisti”. E’ vero. Nonostante la curiosità che mi rode lo stomaco sono sempre stata corretta e non ho mai cercato di carpire da nonna Paola qualcosa sulla sua illustre figlia. Se non delle bazzecole. Per esempio che ogni tanto mangiano la polenta con il formaggio Asiago portato ovviamente dall'Italia. Sono veneti, che male c’è? L’episodio però mi ha lasciato un velo di tristezza che, sommato agli effetti climatici deleteri, si è trasformata in depressione quando sono giunta nel freddo e buio del mio appartamento. Forse avrei dovuto scegliere un altro mestiere.

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