L'Italia ai tempi della crisi/6 - Pedalando a Torino

Torino, 5 giugno 2013
Armata di guida Mondadori (la Lonely Planet non esiste) sono sbarcata a Torino con mia figlia per un tour turistico. Fa parte dei miei sforzi di riconciliarmi con Torino che – tutti dicono – e’ radialmente cambiata da quando la frequentavo ai tempi dell’universita’. Abbiamo deciso di affittare una bici del servizio Tobike. Per prendere la tessera bisogna andare in un negozietto nascosto in via Sant’Anna, una viuzza vicino alla Consolata, sborsare la bellezza di 8 euro per 4 ore piu’ dare come deposito la carta di credito. Non sono accettati i minori di 16 anni. Le bici sono senza lucchetto, e’ meglio sempre attaccarle a una stazione che sono disseminate un po’ ovunque in prossimita’ di musei e monumenti. L’idea e’ buona, ma e’ un po’ macchinosa.

Eravamo le uniche due ‘turiste’ in bici quel giorno, secondo me. Il tour e’ stato simpatico, dalla Consolata, Porta Palazzo, Piazza Castello, il Duomo con la Sindone, via Garibaldi, la Porta palatina, via Po e la Mole compreso il Museo del Cinema e poi tutto il Valentino. Li’ e’ stata una sorpresa perche’ ho visto con piacere un certo attivismo sportivo da parte dei ‘’bugia nen’’. Lungo il sentiero che costeggia il Po e che va fino a Italia 61 abbiamo incrociato un sacco di cicilisti agguerriti e joggers di tutte le eta’. Nel fiume poi, limpido come un ruscello di montagna, si davano da fare canoisti di tutti i tipi, compreso quelli del canottaggio a otto che andavano come schegge. A parte il lato sportivo, Torino mi e’ sembrata una citta’ deserta, perfino senza traffico e con gente un po’ immusonita, anche se chiedi solo delle indicazioni. Per completare la giornata siamo andati al cinema, un locale penso restaurato di recente vicino a Porta Nuova, a vedere la Grande Bellezza, il lungo film di Paolo Sorrentino, che traccia un ritratto impietoso di una certa Roma cafona e godereccia. Ci saranno stati si’ e no una decina di spettatori....



 

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